Per i giovani il lavoro conta ma dopo famiglia e amici

Considerano il lavoro soprattutto una fonte di reddito, ritengono che unire lo studio con esperienze pratiche sia il modo migliore per ottenere un posto soddisfacente ma attribuiscono più valore alla flessibilità di orario e al tempo libero e pensano che all’estero ci siano maggiori opportunità per uno stipendio ed una carriera migliori.
    Sono alcuni dei tratti essenziali che caratterizzano il rapporto tra i giovani della fascia 18-24 anni e il lavoro, che emergono dal Report FragilItalia “I giovani generazione Z e il lavoro”, elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos.
    Nella scala dei valori la generazione Z indica al primo posto la famiglia (60%, rispetto ad una media nazionale del 78%), seguita dall’amicizia (54%, media nazionale 59%) e dall’amore (50%, media nazionale 63%). Il lavoro occupa la sesta posizione con il 38% (rispetto alla media nazionale del 49%), preceduto da divertimento (46%) e cultura (44%). Riguardo al senso del lavoro, per quasi 6 giovani su 10 (il 58%) rappresenta una fonte di reddito (percentuale inferiore alla media nazionale, 71%), per la metà un’opportunità di crescita (43% la media nazionale) e per il 45% un modo per affermare la propria indipendenza.
    “Il mondo del lavoro cambia sotto i nostri occhi -afferma Simone Gamberini, presidente di Legacoop. Questi mutamenti vanno osservati mentre accadono, vanno interpretati a partire dal punto di vista, dalle attese, dalle speranze e dai comportamenti dei più giovani, che si affacciano al mondo del lavoro: perché del lavoro non mutano solo luoghi, tempi e modalità, ma il suo stesso senso. Di fronte ai grandi cambiamenti di questi anni stiamo tutti cercando un nuovo modo di vivere, più umano e migliore. Il lavoro è la cartina di tornasole di tutto ciò.
    Servono politiche e nuovi assetti normativi che assecondino questo cambiamento ma garantiscano sicurezza, stabilità e benessere alle persone e alle comunità”. 

L’analisi di Legacoop e Ipsos si è poi concentrata sugli aspetti più importanti per definire il lavoro ideale. Se il trattamento economico si colloca al primo posto sia per i giovani (44%) sia per il totale del campione (43%), per la generazione Z al secondo c’e’ la disponibilità di tempo libero e la flessibilità dell’orario (33% contro il 28% del totale del campione), seguita dall’autonomia (31% contro 41%) e al quarto la stabilità. Riguardo al trattamento economico, 4 giovani su 10 preferiscono uno stipendio con una base fissa ed una componente variabile legata ai risultati raggiunti (contro il 26% della media nazionale). Riguardo ai timori, al primo posto c’e’ quello di essere sfruttati (48%), seguito da quello di non avere tutele (34%) e di non essere apprezzato (29%). I giovani appaiono più preoccupati della media complessiva per gli orari di lavoro, meno riguardo al non trovarsi bene con i colleghi e all’avere sopra di sé qualcuno che comanda, magari con competenze inferiori. Tra i fattori attrattivi, al primo posto per i giovani l’adeguata remunerazione, anche se con un’intensità minore rispetto alla media complessiva seguita dall’opportunità di fare esperienza e dall’avere un capo che ascolta e riconosce i meriti dei dipendenti (29%). Minore interesse suscitano invece l’essere apprezzato, il lavorare in un ambiente ben strutturato e organizzato, il poter esprimere liberamente il proprio potenziale. L’indagine si è poi soffermata sul tema della disponibilità ad accettare un lavoro lontano da casa. Tra i giovani, il 76% ha espresso la disponibilità ad accettare una proposta di lavoro in altre provincie della propria regione, il 73% in un’altra regione del Centro Italia, il 70% in un’altra regione del Nord, il 69% in un altro Paese europeo, il 54% in un’altra regione del Sud. Infine, riguardo alle motivazioni che spingono a cercare un lavoro all’estero, il 53% indica gli stipendi più alti, il 29% le migliori opportunità di fare carriera, il 26% la maggiore valorizzazione di competenze ed esperienze, e il 23% il fatto che in Italia vengono offerti solo contratti di stage e che vige il sistema della raccomandazione. 


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