
Il Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, stando a quanto riportano oggi alcuni organi di stampa locali, sembra che abbia risposto con celerità ad una missiva inviatagli da un lavoratore frontaliere italiano, il quale seriamente preoccupato per certe situazioni che gli si stavano ritorcendo contro, legittimamente, ha ritenuto giusto e doveroso informare e far partecipe anche il Capo di Stato della Repubblica italiana.
Sempre rimanendo alle cronache giornalistiche, in merito alla vicenda pare che, sempre su comando di Napolitano, si sia mossa l’Ambasciata d’Italia a San Marino, quindi a logica riteniamo che della problematica sia stato investito l’Ambasciatore italiano, il dott. Giorgio Marini.
Fin qui non vi sarebbe nulla di male, in quanto si configurerebbe una normalissima prassi di dialogo tra un cittadino e un rappresentate (in questo caso il massimo rappresentante) dello Stato di appartenenza.
Dando per certo quanto suddetto, ora ci si pongono forti delle domande. La prima è questa: il Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, sarebbe forse questa la prima missiva che riceve o nel recente passato ne ha ricevute altre? Se le ha ricevute, ha risposto anche a queste oppure no? A noi risulta che italiani residenti nella Repubblica italiana ne abbiano inviate più di una, che però il riscontro sia stato ben più magro. Se così fosse ci troveremmo nella spiacente situazione che il Quirinale metterebbe su due piani differenti i suoi cittadini a seconda dello status che assumono. Frontaliere o iscritto all’A.i.r.e..
Seconda domanda: l’Ambasciatore Giorgio Marini è in grado di dire che nessun cittadino italiano, residente nella Repubblica di San Marino, lo abbia mai incontrato di persona e se questi gli abbiano rappresentato le loro forti preoccupazioni per le inspiegabili ritrosie che continua a manifestare il governo italiano nei confronti dell’esecutivo sammarinese? Ecco queste sono due domande che ribaltiamo alle autorità italiane e a cui ci piacerebbe avere delle risposte.
Ergo, nella sostanza, vorremmo sapere questo: il Presidente della Repubblica italiana e l’Ambasciatore italiano a San Marino, sono interessati e si spendono per risolvere solo la questione che riguarda i lavoratori frontalieri oppure, come sarebbe necessario ed opportuno, per salvaguardare anche gli interessi dei cittadini italiani residenti sul Titano, sono impegnati e agiscono per favorire un clima disteso e costruttivo tra i due Stati che porti all’ auspicata firma e ratifica dei vari accordi plurisettoriali che sono rimasti in congelamento da anni?
2 marzo 2011