Perché è un errore … di Sergio Pizzolante

Perché è un errore
Molti amici che stimo, economisti, politici, giornalisti, considerano giusta, oppure opportuna o necessaria o inevitabile, comunque coerente, la scelta di Meloni di non stare nella maggioranza europea.
Non sono d’accordo. Per niente.
Spiego. L’ho già fatto. Lo rifaccio commentando i loro argomenti.
Primo argomento: il programma della Von der Lyen e’ pasticciato, contraddittorio, comunque leggero.
Risposta: i programmi dei governi che nascono, quando nascono, sono tutti pasticciati e leggeri. Soprattutto quando devono mettere insieme forze diverse. In questo caso bisognava mettere insieme forze politiche diverse intrecciandole con governi di paesi diversi.
In questi casi, come quasi sempre, i programmi sono come castelli di sabbia in attesa delle onde.
Quando si discutono le possibili alleanze di governo devi mettere al centro gli obiettivi politici essenziali. La politica e non( non solo) la tecnica. Ed oggi la questione politica essenziale è un governo europeo con un linea saldissima sulla questione ucraina. L’Europa politica, la difesa comune, ect. E’ la questione di vita o di morte dell’Europa. Soprattutto oggi, che stiamo per arrivare a Trump.
Noi abbiamo deciso di starne fuori. E’ gravissimo. Lo è ancor più perché questa scelta è stata influenzata sicuramente proprio dalla previsione dell’arrivo di Trump.
Secondo argomento: il peso dei Verdi e delle politiche dei Verdi.
Risposta: Certo è importante, ma è come decidere di andare o non andare dal medico non per il tumore che hai in corpo ma solo per un( brutto) raffreddore.
E poi, contrasti meglio questa deriva stando dentro o fuori?
E poi, secondo voi, il partito popolare tedesco, la Cdu e soprattutto la Csu, si farà, si faranno fregare dai Verdi? L’industria tedesca dico.
Quello è il primo pezzo di castello sul quale arriveranno le onde.
Terzo argomento: i Verdi avevano posto un veto sui Conservatori.
Risposta: peggio per loro. Peggio per loro. La Von Der Lyen non avrebbe potuto dire di no alla Meloni capo del Governo italiano. Perché qui, lo ricordiamo ai distratti, gli accordi devono tenere conto dei governi e non solo dei partiti.
E l’Italia e’ la terza economia in Europa e Paese fondatore. E governa la Meloni. Se ne facciano una ragione.
E invece la Meloni ha agito da capo di un piccolo partito europeo pur essendo capo di un grande partito italiano e del Governo italiano. Cosa veramente mediocre.
Quarto argomento: la Schlein aveva posto il veto .
Risposta: devo ridere? Dobbiamo ridere?
Era l’occasione per passare sopra come un treno al ridicolo. Per rendere evidente l’ininfluente rispetto a ciò che conta. Per rendere marginale la Schlein e la sinistra italiana.
E invece la sinistra oggi potrà dire che è maggioranza in Europa e il governo italiano no.
Il governo italiano ha votato con Orban, Le Pen, Afd. Tajani a parte.
Non proprio un colpo di genio.
Poi potrei dire che tutto questo dimostra che la Meloni non è consapevole di essere un leader di un partito del 30 per cento che non è fatto solo di post missini, che non coglie la sua nuova dimensione, che se non la coglie si ridimensiona, inevitabilmente, ma sarebbe troppo lunga. Mi fermo qui.
Sergio Pizzolante
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