
Perchè un industriale dovrebbe aprire una fabbrica a San Marino? addirittura da noi spesso e volentieri scendono in campo associazioni, gruppi di ” ambientalisti ” e spesso e volentieri parti della politica per osteggiare l’apertura di nuove attività produttive!
Il polo finanziario è sotto assedio dalla vicina Italia e il commercio non riesce a reggere la competizione dei gruppi distributivi limitrofi in quanto i vantaggi fiscali sono troppo bassi in Repubblica.
A questo punto rimane il buon vecchio turismo! Peccato che sia ridotto al lumicino e non tanto per numero di visitatori ( 2 milioni circa contro i 7 di Andorra ) ma per volumi di compere!
Infatti i turisti non spendono e il tempo che utilizzano in repubblica è spesso inferiore alle 5 ore, un turismo mordi e fuggi, povero e limitato nei numeri.
La legge sul commercio appena licenziata dal parlamento è un grande passo avanti per il sistema sammarinese ma sola senza la diminuzione della monofase non basta!
Dobbiamo deciderci a intraprendere la strada del coraggio, la strada che porta il paese ad un ammodernamento del sistema tributario, alla diminuzione della spesa corrente, alla limitazione della spesa nella pa con l’immediato blocco della assunzioni!!!!!!!!! Fermare gli ingenti spechi che ancora ci sono nella macchina statale e far pagare le tasse a tutti! Le tasse devono essere poche e devono pagarle tutti! San Marino ha troppa burocrazia ( meno della vicina e barcollante Italia ma ugualmente troppa ).
San Marino deve premiare chi spende e investe sul territorio e non deve assolutamente seguire la strada Italiana dove se uno spende in un tenore di vita alto è punito ed è additato come un probabile evasore fiscale.
San Marino deve essere un isola felice nel cuore dell’Italia mentre invece si sta strasformando in una piccola Italia.
Serve coraggio nelle scelte e serve un piano pluriennale economico…….. però il piano deve partire! inoltre deve partire non oggi, ma ieri!!!!!!!
E.C.S.O.