Perché Putin ha ucciso Navalny … di Sergio Pizzolante

Perché Putin ha ucciso Navalny
Circola una domanda: ma che convenienza aveva Putin ad uccidere Navalny ormai ininfluente nel buco gelato della Siberia?
E’ la domanda che accomuna gli ingenui, ma anche i geni della propaganda russa.
Nel nostro salotto di casa noi ragioniamo così: che convenienza aveva?
Sembra illogico, no? Tutto questo casino per niente. Che utilità?
L’opinione pubblica occidentale è stata ferita, si ribella. Si dice.
Perché?
La prima risposta l’ha data Vera Politkovskaja: dell’opinione pubblica occidentale a Putin interessa un bel nulla. Nulla. Non nel senso che intendiamo noi.
Se qualcosa può interessargli e’ capire sino a che punto, si ribella. Si ribella?
Ieri già circolavano confessioni e pentimenti.
Nella trasmissione di Formigli, ad esempio, si diceva esplicitamente che visto anche i risultati della guerra in Ucraina, i pacifisti avevano ragione. Che Orsini aveva ragione.
Bisognava arrendersi subito. Quindi.
Quindi uccidere Navalny era, e’, conveniente.
Serve a fiaccare i fiacchi.
Uno/due, una città ucraina presa, gli americani e gli europei non inviano armi, Navalny muore, gli occidentali molli, corrotti, degenerati, parolai, grassi e tronfi, sono fiaccati. Pensa.
Ci sono poi anche Vice Presidenti del consiglio che aspettano i medici e i giudici di Putin per sapere come è andata.
Insomma un Occidente di servi e fiacchi fiaccati.
Con Navalny si misura la temperatura.
Siamo più freddi che in Siberia.
Quindi uccidere Navalny aveva un senso, per il senso della vita, del potere, del dominio, di Putin.
Altro argomento dei fiacchi fiaccati e dei complici: le sanzioni non funzionano. Putin non è più debole.
E qui ha ragione Rampini.
Lo abbiamo sottovalutato. Abbiamo valutato male il regime e la Russia stessa.
Il metro non è quello nostro.
A Putin che centinaia di migliaia di persone muoiano di fame importa nulla.
Che duecento mila persone muoiano in guerra importa nulla. Meno persone da pagare e sfamare.
Che le imprese chiudano non importa nulla.
Lui è a capo di una bancarella al mercato del gas e del petrolio.
Vive di quello. Tutti i russi dipendono da quello. Quindi da lui.
Da questo punto di vista è più forte, si.
Ma questo dovrebbe preoccuparci di più o di meno?
Per i complici e i fiacchi fiaccati e’ motivo ulteriore di resa.
Per me il contrario. L’esatto contrario.
Come ha detto Rampini: difesa comune europea, anche in previsione del post America di Trump, l’Ucraina, anche senza il Donbass, dentro l’Unione Europea, difesa dalla difesa Europea. Ucraina, Lettonia, Estonia, Polonia, tutte dentro la difesa europea.
Quindi non meno armi, più armi, questo è il nostro destino, se vogliamo la pace, se vogliamo difenderci da un criminale nazista.
Ultima cosa.
Che effetto fa l’uccisione di Navalny in Russia?
Si vota, si dice.
E’ una farsa. Ma si vota.
E come dicevano i democristiani nel 48: nell’urna, Dio ti vede Stalin no.
Con l’uccisione di Navalny, Putin, con la benedizione di Kyrill, dice al popolo che non è vero. Lui vede.
Lui che secondo Kirill, secondo la dottrina dei filosofi bianchi russi tanto adorati, lui è la personificazione sacrale del potere di Dio in terra. Lui vede.
Se vai a mettere un fiore per Navalny lui vede.
E fai la fine di Navalny.
A che serve uccidere Navalny. Serve. Serve. Servi.
Sergio Pizzolante