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Un cimitero che si animava di notte, quello del paesino di Perticara. Non erano fantasmi quelli che si aggiravano, ma spacciatori che avevano eletto il piccolo camposanto a loro mercato personale. ‘Operazione Felix’, così i carabinieri della Compagnia di Novafeltria hanno battezzato il blitz che ieri mattina all’alba ha smantellato una piccola organizzazione che aveva colonizzato la Valmarecchia, guadagnando anche le zone di confine di Marche e Toscana. Per agganciare i ragazzini, il gruppo batteva anche i tornei di calcetto e le feste di paese, o si piazzava fuori dalle sale giochi e dai locali dei paesini. E per chi voleva acquistare cocaina, hashish o marijuana, bastava andare al cimitero. In carcere sono finiti i due ‘capi’, Felice Zavaglia, 33 anni, e Driton Ljugbunari, 37, originario della ex Jugoslavia, domiciliato a Montecopiolo, altro paesino dell’entroterra. Agli arresti domiciliari ci sono invece Ivan Piscaglia, 23, originario di Novafeltria ma residente a Mercato Saraceno; Nicola Bovi, 27, anche lui di Novafeltria, ma domiciliato a Badia Tedalda, e Ibrahim Liugbunari, fratello di Driton e cognato di Zavaglia. Obbligo di firma, invece, con divieto di uscire la sera, per altri due giovani, tra cui una ragazza, tutti della zona. Il blitz è scattato ieri mattina all’alba, dopo quasi tre anni di indagini. Per chiudere la rete, i militari, coordinati dal sostituto procuratore Davide Ercolani, hanno messo in campo 40 carabinieri e unità cinofile, con perquisizioni in Alta Valmarecchia e nelle province di Pesaro-Urbino e Forlì-Cesena.
LE INDAGINI erano iniziate sull’onda di alcune segnalazioni fatte ai carabinieri dai genitori di alcuni giovani del posto, preoccupati per le frequentazioni dei figli. Il sospetto di padri e madri era che i ragazzini facessero uso di droga, e che l’acquistassero a due passi da casa. E da lì sono partiti i carabininieri di Novafeltria, guidati dal capitano Silvia Guerrini. Gli investigatori hanno cominciato a monitorare i luoghi di ritrovo dei due paesi, Novafeltria e Perticara, e via via hanno cominciato a individuare i primi spacciatori. Un gruppetto piuttosto piccolo ma che, hanno scoperto strada facendo, aveva un bacino d’«utenza» incredibilmente vasto, e che includeva moltissimi minorenni che vivevano in tre province. Ma tenere d’occhio qualcuno in posti così piccoli, è tutt’altro che facile. Pedinamenti e appostamenti erano quasi impossibili, così sono scattate le intercettazioni telefoniche che hanno svelato agli investigatori la ‘mappa’ dei luoghi in cui veniva consegnata la dose. E uno di questi era proprio il cimitero di Perticara, dove i carabinieri hanno piazzato subito le telecamere. Per mesi, hanno documentato incontri, acquisti, cessioni e ascoltato le conversazioni dei principali protagonisti e dei giovani assuntori che venivano intercettati subito dopo aver comprato la droga. Alla fine i carabinieri hanno chiuso il cerchio, e ieri mattina hanno fatto scattare le manette. Il Resto del Carlino