Pesaro e Urbino, la Polizia conferma: in provincia oltre 40 ammonimenti per violenza di genere nei primi sei mesi del 2025. Crescono i provvedimenti di prevenzione e le misure cautelari

È intensa l’attività della Divisione Anticrimine della Questura di Pesaro e Urbino nel contrasto alla violenza di genere e verso soggetti in condizioni di fragilità. Solo nei primi sei mesi del 2025, sono stati oltre 40 i provvedimenti di ammonimento emessi dal Questore, sia nei casi di atti persecutori o diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite, sia per maltrattamenti in famiglia, anche in presenza di procedimenti penali in corso.

Il dato emerge in un contesto che mostra un aumento sensibile degli episodi di violenza, affrontati con determinazione su due fronti: quello amministrativo, con l’emissione di ammonimenti, e quello penale, con l’applicazione di misure cautelari come il divieto di avvicinamento alla vittima o l’allontanamento dalla casa familiare.

In questo quadro si inserisce anche il rinnovo del “Protocollo Zeus”, avvenuto pochi giorni fa, tra il Questore di Pesaro e Urbino e l’Ente locale capofila dell’Ambito Territoriale Sociale n.15. Il Protocollo ha l’obiettivo di offrire agli uomini autori di violenza un percorso per acquisire consapevolezza del disvalore penale delle proprie azioni. Al momento dell’ammonimento, l’autore viene informato della possibilità di prendere contatto con il Centro per Uomini Autori di Violenza (CUAV).

La Polizia di Stato mantiene alta l’attenzione su tutte le situazioni che coinvolgono soggetti “vulnerabili”, sia per motivi di genere, età o per condizioni legate a fragilità psico-fisiche. La Questura, recependo le più recenti normative e in risposta anche a gravi fatti di cronaca, è impegnata nella costruzione di una rete istituzionale per potenziare il supporto alle vittime e nell’applicazione di strumenti di prevenzione riservati al Questore.

Infine, va sottolineata anche la rilevanza penale dell’ammonimento: in caso di condanna, l’essere già stati ammoniti comporta un inasprimento della pena, e alcuni reati procedibili solo a querela diventano procedibili d’ufficio se commessi da un soggetto ammonito.

Un’azione congiunta, dunque, tra prevenzione e intervento, che mira a fermare sul nascere la spirale della violenza.