Pesaro, incredibile emergenza acqua a novembre: poche piogge, il sindaco Biancani firma l’ordinanza e accusa la Regione

Il sindaco di Pesaro, Andrea Biancani, ha definito “paradossale ma inevitabile” la firma di un’ordinanza per il risparmio idrico in pieno novembre. Il provvedimento, firmato l’altro ieri su richiesta della stessa Regione Marche, limita l’uso dell’acqua potabile fino al 30 novembre a causa della grave siccità. Biancani ha duramente criticato l’immobilismo degli enti preposti, accusando in particolare la Regione e l’Enel di non aver agito nonostante i suoi ripetuti appelli per una corretta gestione degli invasi.

Secondo il primo cittadino, questa ordinanza è la dimostrazione della fragilità di un sistema di approvvigionamento idrico che in provincia dipende per l’80% da acque superficiali. In assenza di piogge, ha spiegato Biancani, l’acqua semplicemente non c’è. Ha ribadito di sostenere da anni che la politica idrica del territorio non si basa su dati e programmazione, ma su interventi tampone. Il rischio, ha avvertito, è che città come Pesaro e Fano possano restare senz’acqua in un futuro molto prossimo, un pericolo che ha descritto come “concreto e reale”.

Il fulcro del problema, secondo il sindaco, è la mancata pulizia degli invasi del Furlo, di San Lazzaro e di Tavernelle. Ha definito il progetto presentato per la diga del Furlo totalmente inadeguato, in quanto consentirebbe di recuperare appena il 10% della capacità. Per Biancani, è impensabile che le dighe, fondamentali per l’approvvigionamento di cittadini e imprese, non vengano mantenute al massimo della loro efficienza.

Da qui la richiesta esplicita alla Regione Marche di assumersi le proprie responsabilità, convocando con urgenza Enel per definire un piano di pulizia efficace per tutti e tre i bacini, una condizione che potrebbe garantire almeno un mese in più di autonomia. Biancani ha inoltre invitato l’AATO e gli altri enti competenti a portare avanti rapidamente le scelte già individuate, dichiarandosi disponibile a valutare ogni proposta in modo bipartisan. Ha concluso sottolineando che, sebbene si sia “già fuori tempo massimo”, si può ancora evitare il peggio iniziando a lavorare subito in modo serio e coordinato.

L’ordinanza, immediatamente esecutiva, vieta l’uso di acqua potabile per irrigare giardini e prati (salvo specifiche fasce orarie tre giorni a settimana), lavare auto e aree cortilizie, e riempire fontane o vasche private. Il Comune invita infine tutti i cittadini a un uso razionale della risorsa idrica, evitando ogni spreco.