SEMBREREBBE tutto normale e invece non lo è per niente. Ieri le porte d’ingresso alla pista del ‘Ranch’ di Tavullia sono rimaste chiuse e, contrariamente a quanto avveniva nell’antica Roma per le porte del tempio di Giano, significa guerra e non pace. Non era mai successo. Da anni, ogni sabato precedente alla domenica libera da gare di campionato, la pista sterrata aveva sempre accolto amici, compagni, piloti e pilotini di ogni età, classe e livello sotto l’egida suprema di Valentino Rossi. Non c’è dubbio: quella che si apre a sette giorni esatti dal fattaccio di Sepang e che ci porterà dritti fino al giudizio di Dio di Valencia sarà una vera e propria ‘settimana rossa’, fortunatamente non di sangue ma certamente di rabbie, di ire e di rancori più o meno repressi.
ANCHE se, a parte la sorprendente chiusura del Ranch, la vita quotidiana di Valentino non sembra avere subito scossoni: qualche sera fa era al Campo Scuola di Pesaro a fare atletica e si è fatto fotografare con un gruppo di scolari increduli di ritrovarselo davanti, due sere fa era al Palasport di Pesaro ad assistere al concerto di Cremonini, che si è schierato al suo fianco con una indiscutibile scritta sulla maglietta gialla, ha frequentato regolarmente la palestra, qualche pranzetto con la mamma e la fidanzata, ieri è andato a studiare con il suo staff il casco che si metterà in Spagna e fra un paio di giorni andrà dal suo barbiere di fiducia a sistemarsi i capelli. Non si scherza con il protocollo. I misfatti succedono altrove: Jorge Lorenzo impegnato a smentire l’esistenza di un ‘Patto di Andorra’ sottoscritto con Marquez per abbattere Valentino, con lo stesso Marquez a sua volta impegnato ultimamente in un corpo a corpo con la troupe delle ‘Iene’.
I fatti succedono a Losanna dove il massimo organo mondiale della giustizia sportiva deve esaminare il ricorso di Rossi contro la sentenza malese che lo relega all’ultimo posto sulla griglia di partenza del gran premio spagnolo. E su questa faccenda giuridica ieri aleggiavano fra Pesaro e Tavullia sensazioni improntate all’ottimismo per ragioni che per ora si possono soltanto immaginare ma non pensare. I fatti succedono a Tavullia dove, tanto per restare in ambito storico, il sindaco Francesca Paolucci, in veste di novella pulzella, ha lanciato un proclama col quale chiama a raccolta tutti i cittadini marchigiani e romagnoli, capitanati dai loro sindaci, invitandoli a salire a Tavullia il prossimo 8 novembre per affrontare insieme la battaglia e la visione della battaglia di Valencia sul maxishermo in piazza. Cosa doppiata anche a Pesaro e a Cartoceto per decisione dei sindaci. Il sito: il sito del Comune è incandescente e già in giro per l’Italia si ha notizia della costituzione di gruppi chiamati ‘Invadiamo Tavullia’ e “Il nostro sogno è essere lì con voi“. Valentino Rossi si sta trasformando in Garibaldi. Amministrazione e Protezione civile sono all’erta: l’Italia intera guarda a Tavullia e fra una settimana scatterà l’invasione. «Ho finito una riunione proprio adesso – dice il sindaco Paolucci -. Valentino? Ieri era a spasso per Tavullia». Beato lui.
Resto del Carlino