Pesaro. La Sanità di Ceriscioli ai privati agita i sindacati.

1066Pesaro. Due no e un ni. Complessivamente la proposta del Governatore Luca Ceriscioli di aprire maggiormente la sanità marchigiana ai privati incassa una pesante bocciatura da parte dei sindacati, che ieri hanno chiesto un incontro urgente in Regione. Il più perentorio è il segretario della Cgil Roberto Ghiselli. “Io sono contro la privatizzazione della sanità, l’approccio di Ceriscioli è preoccupante. Privati al 5%? Non è vero. Solo se consideriamo l’attività ospedaliera. Ma dall’assistenza per anziani alla riabilitazione fino alla diagnostica la presenza dei privati è massiccia”. Continua il segretario Cgil “E’ doveroso premettere che le Marche sono una regione virtuosa che ugualmente occupa i primi posti nelle classifiche del ministero della Sanità – però Ceriscioli prende a modello la privatizzazione attuata in Lombardia dove la sanità funziona ma dive i cittadini pagano di più. Senza contare che la sanità privata esiste anche al Sud con pessimi risultati per le casse dello Stato. E noi per posizione geografica, storia e cultura rischiamo di assomigliare più al Lazio o alla Calabria che alla Lombardia”. Categorico anche il segretario Uil Graziano Fioretti “Bisogna utilizzare al meglio le strutture pubbliche iniziando dalle liste di attesa”. Una timida apertura dal segretario della Cisl Sauro Rossi “Il problema si manifesta quando i privati non svolgono più una funzione complementare o integrativa ma gli si affidano interi settori della sanità. In questo caso la Regione viene meno al suo ruolo di governo del servizio.

tratto dal MESSAGGERO