Pesaro. Dietro la sistematica distruzione del sistema bancario italiano ci sono storie a cui la fantasia di un romanziere non arriverebbe. Ecco un esempio.
Un paio d’ anni fa – mentre esplode il crac di Banca Marche -un agricoltore di Urbino, Andrea Busetto Vicari, va a pranzo in un agriturismo della zona e raccoglie lo sfogo del titolare. Commentando lo stato penoso della banca, messa sul lastrico dalla gestione di Massimo Bianconi (direttore generale dal 2004 al 2012), l’ uomo racconta che per ottenere un prestito di 300 mila euro ha dovuto dare il 5 per cento a un misterioso intermediario. Il giorno dopo Busetto Vicari racconta tutto alla Finanza di Pesaro.
Le Fiamme Gialle convocano il ristoratore, Amato Falconi, che conferma. “È arrivato un signore in Porsche, che sapeva delle mie difficoltà a ottenere il mutuo, e mi ha fatto la sua proposta.
Dopo un paio di mesi mi chiamano dalla filiale di Casinina di Banca Marche e mi dicono che il mio mutuo è stato sbloccato. Il 30 gennaio 2007 ho ricevuto i 300 mila euro e una telefonata del signore della Porsche.
Il giorno dopo ho prelevato 15 mila euro in contanti, li ho messi in una busta e glieli ho consegnati”. Falconi riferisce che anche sua sorella aveva ricevutolo stesso trattamento per un mutuo di 500 mila euro e anche un suo collega per un milione. Tre mutui, 90 mila euro in nero per l’ efficiente mediatore in Porsche.
Falconi, non frequentando l’ alta società pesarese, non ha capito che il signor 5 per cento con Porsche era Franco D’ Angelo, uno dei più importanti commercialisti di Pesaro ma soprattutto sindaco revisore della Banca Marche. Gli ispettori di Bankitalia – che da due anni spulciano le carte della banca per capire come sia stato possibile affossarla in pochi anni accumulando 4,7 miliardi di crediti deteriorati su un totale di 18 miliardi – hanno scoperto che il metodo era sistematico.
UNO DEI Sindaci Revisori DELL’ISTITUTO CHIEDEVA UNA MAZZETTA PER SBLOCCARE PRESTITI A CHI NON NE AVEVA DIRITTO: COSÌ LA BANCA HA ACCUMULATO 4,7 MILIARDI DI CREDITI DETERIORATI Sono stato rilevate centinaia di coincidenze di tra Erogazione del prestito e prelievo in contanti di un cifra Attorno al 5 per cento – I commissari Che da dovute anni la Fanno sopravvivere al Fallimento Hanno Detto Che “Quello di Banca Marche e Il maggiore disastro bancario italiano DOPO Quelli di Roberto Calvi e Michele Sindona ” …
dal Fatto Quotidiano
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/stecca-crac-banca-marche-sindaci-revisori-110640.htm