Antonio S. è uno dei tanti italiani a cui si chiudono più porte di quelle che si aprono. Purtroppo anche da parte delle Parrocchie. Disoccupato dopo un’esperienza di lavoro come aiuto cuoco in Belgio da alcuni mesi è tornato, non ha più nessuno solo una cugina in Calabria che non se la passa certamente bene. E’ costretto a girovagare di città in città per cercare un pasto e un tetto per dormire ma non sempre lo trova infatti è più facile che insieme ad altri italiani dorma in stazione. Questi giorni è accolto a Casa Mariolina di Pesaro che ospita senzatetto anche italiani. E già bisogna specificare perchè molti centri ormai sono solo a disposizione per gli extracomunitari o profughi. La rabbia e la disperazione è grande, non poter lavorare perché nessuno ha bisogno di te e non trovare nessuno che ti aiuta.Tutto questo ha a che fare con il fatto che questi nostri italiani non portano in dotazione un lauto contributo europeo a chi li ospita?
Roberto Zaffini