Pesaro, multata perché sfreccia in Porsche, ma era a casa in Sicilia ed ha solo una Panda.

polizia stradaleSfrecciava ai 140 all’ora con la sua Porsche sull’autostrada all’altezza di Pesaro quando l’obiettivo dell’autovelox lo ha immortalato. E multato. Anzi, multata. Salta fuori infatti che alla guida del bolide c’era una donna. Una signora originaria di un piccolo paese della Sicilia che un bel giorno si è vista recapitare a casa i verbali delle contestazioni.
Verbale su verbale fino al punto che le viene ritirata anche la patente. La donna cade dalle nuvole e quando i carabinieri del suo paese vanno ad ascoltarla, lei dice che non ha mai posseduto una Porsche ma solo una Fiat Panda e che Pesaro non sapeva neppure che esistesse.

Le indagini portano poi alla luce che un avvocato siciliano aveva avviato il ricorso contro la multa della stradale di Pesaro presentandosi come difensore della signora. Così si scopre che il legale è figlio del proprietario della Porsche.

Ed è l’uomo a finire nel registro degli indagati della Procura di Pesaro e poi sotto processo con l’ipotesi di truffa. Ieri la donna è venuta in Tribunale a raccontare di nuovo la sua versione davanti al pm Danilo Rabini e al giudice Paolo De Luca. Ha detto che conosceva l’avvocato perché l’aveva seguita per un incidente che le era capitato con la sua Panda.

E con quei dati, molto probabilmente, qualcuno ha provato a scaricare la colpa su di lei. Ora si tratta di capire se sia stato effettivamente il suo legale oppure qualcun altro. La difesa dell’imputato (rappresentata dall’avvocato Silvia Saccomanni) ha infatti sostenuto che in quello studio legale ci sono altre persone, tra cui un cugino dell’avvocato alla sbarra, che possono aver utilizzato l’auto. Il Mattino.it