Pesaro. Piobbico, il sindaco sposta il Comune«Così niente Imu sui terreni agricoli» Il municipio sarà a 1500 metri. La tassa dovuta nei centri sotto i 600

piobbicoLA STORIA, ripetuta e stra ripetuta, che i sindaci sono massacrati dai vari governi che si sono succeduti, dal patto di stabilità e dalle tasse, è ormai cosa nota. Ma Giorgio Mochi, sindaco di Piobbico, comune della provincia di Pesaro-Urbino, ha proprio perso la pazienza. A far scatenare la sua ira contro il governo è stata l’Imu sui terreni agricoli, da far pagare nei comuni al di sotto dei 600 metri sul livello del mare. Sindaco, ma è vero che trasferisce il suo Comune? «Sì, sì. Presto Piobbico avrà la sede del Municipio al rifugio Corsini, sul Monte Nerone, a 1.526 metri sul livello del mare». E come farà? «Al prossimo consiglio comunale, entro fine anno, voteremo il trasferimento della sede legale del Comune. Porteremo una scrivania, la foto di Napolitano e un tricolore. Vedrà, a gennaio gli agricoltori di Piobbico non pagheranno». L’Imu agricola è imposta nei comuni al di sotto dei 600 metri: Piobbico dovrebbe pagare, ma Cortina d’Ampezzo no… «Questa cosa è assurda, infatti. Vengono a chiedere soldi ad agricoltori che restano aggrappati a fatica ai loro terreni, ma non ai Comuni più ricchi solamente perché più in alto dell’altezza decisa dal governo. E aggiungo una cosa…». Prego, sindaco. «Tutto questo progetto del governo Renzi è solo un modo per reperire i 350 milioni necessari a coprire gli 80 euro promessi in busta paga. Ma, in questo modo, il governo si presenta come il primo nella storia a non tassare. E trasforma i Comuni e noi sindaci in esattori». Ma non farà tutto da solo? Insomma, altri sindaci, le associazioni di categoria la seguiranno in questa battaglia? «Diversi sindaci mi stanno seguendo e stanno cercando anche loro un posto in cui trasferire la loro sede. E anche le associazioni. Protesteremo tutti contro questa scelta ignobile». Se non tassa, il governo dove potrebbe reperire i soldi, secondo lei? «Glielo dico subito: tagliando le Regioni. Venti sono troppe, ne bastano sette. Mentre il taglio delle Province, fatto così, è un errore. Avrebbero dovuto trasformare le Regioni in enti di secondo livello, altroché». Il Resto del Carlino