«Non abbiamo mai ricevuto tante richieste di installazioni di sistemi di allarmi come in questo periodo». Paolo Nicolini della As tecnologie di sicurezza è alle prese con un vero e proprio assedio: «Pensavamo di avere raggiunto il record nel 2016, quando abbiamo installato in provincia 270 impianti, la stragrande maggioranza dei quali nelle abitazioni. Rischiamo di andare oltre. Solamente da mercoledì scorso ad oggi abbiamo avuto venticinque persone che hanno subito furti e che si sono rivolti a noi, e di questi solo due sono aziende. Il resto sono famiglie, spaventate e desiderose di sicurezza per non vedersi i ladri in casa un’altra volta. Diversi di loro infatti erano a casa mentre gli intrusi la visitavano per rubare. Ora entrano anche all’ora di cena, come si legge sui giornali e la gente non si sente sicura nemmeno quando è a tavola perché nell’altra stanza potrebbe entrare qualcuno e rovistare». Motivo per cui, dice Nicolini, «il sistema di allarme più richiesto in assoluto è quello con i rilevatori esterni che impediscono al ladro di avvicinarsi agli infissi perché suonano prima. Non appena, ad esempio, il ladro ha messo il piede nel terrazzo o mentre sale le scale o si avvicina alle finestre».
Negli ultimi giorni Nicolini ne ha viste di tutti i colori: «In un appartamento di piazza Redi i ladri hanno sciolto con l’acido le inferriate che proteggevano le finestre e sono entrati tranquillamente. Bastano poche gocce di acido e nel giro di alcuni secondi l’inferriata è tagliata. Sempre di recente in via Cimarosa i ladri sono saliti per la grondaia fino al quarto piano praticando il foro nelle serrande ed entrando. Un classico». Ma la novità, dice Nicolini, è un’altra: «Purtroppo ci sono impianti di allarme obloseti che vengono facilmente manomessi, ormai. Mi riferisco a quelli installati da non professionisti del settore, da gente che si improvvisa e che approfitta della crisi per vendere sistemi di allarme a poco prezzo. Ma anche i primi allarmi col filo alle tapparelle sono a rischio di manomissione. Ormai i ladri si stanno attrezzando. Usano calamite o altri accorgimenti per disinnescare allarmi vecchi. Ecco perché sono sempre più richiesti i sistemi che proteggono prima che il ladro si avvicini agli infissi».
Ma quanto costa proteggersi con un buon sistema? « Per un appartamento di media grandezza da duemila a duemilacinquecento euro, se si vuole un impianto a norma con un progetto serio e su misura. Chi si accontenta invece di un impianto improvvisato può spendere anche 1200 euro. Ma non è sicuro. Il consiglio è quello di affidarsi a professionisti che devono studiare l’abitazione o l’azienda e progettare una sicurezza su misura, adatta a quel luogo». Il Resto del Carlino