Pesaro. Referendum fusione Mombaroccio 224mila euro più 85mila per straordinari. L’opposizione protesta

mombaroccioPESARO. Il consiglio comunale approva la variazione al bilancio di previsione 2015 (voto contrario dell’opposizione): 224mila euro da destinare alle spese per il referendum sulla fusione Pesaro-Mombaroccio, in programma il 13 dicembre, «coperte dall’avanzo».

Dice Antonello Delle Noci: «La Regione rimborserà la cifra, in modo totale o parziale». «Lo prevede espressamente la legge regionale – si legge nella delibera – con l’esclusione degli oneri per lo straordinario elettorale». Una voce, questa, che ammonta a 85mila euro, contestata da Alessandro Bettini (Fi): «Le priorità sono altre. Una somma del genere, per un referendum consultivo di un giorno, è una beffa». Nota Dario Andreolli (Ncd): «La democrazia partecipata? Per i Comuni è una sfida. Ma la spesa è importante: in futuro si ragioni, anche in sede Anci, su strumenti alternativi per referendum analoghi».

Edda Bassi (M5S): «La procedura vìola la legge Delrio, il referendum doveva essere fatto prima di avviare il resto dell’iter. Adesso ci si mette la pezza. Ma la voce della popolazione non interessa. Forse l’obiettivo è l’incorporazione dei Comuni dell’ambito territoriale? La partecipazione si faccia seriamente». Spiega Matteo Ricci: «Ci si riempie la bocca di democrazia partecipata, ma se il referendum si fa a Montelabbate, per l’uscita del Comune dall’Unione, va bene. Se si fa a Pesaro, invece, è uno scandalo. E’ legittimo essere contro la fusione, ma oggi si vota per organizzare il referendum. Deve costare meno? Condivido. Ma al momento le normative da seguire sono queste. Chiederemo il rimborso alla Regione. Se vincerà il sì, uno dei benefici immediati sarà l’arrivo di un milione e mezzo all’anno per 10 anni. Bastano e avanzano, in ogni caso, a coprire il costo».

dal Comune di Pesaro
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