Pesaro. Santa Marta, tre ipotesi per evitare un altro anno di ‘spezzatino’ Recuperare la sede è complicato, si punta anche sul ‘Morselli’, dove c’è un altro cantiere

pesaro santa martaL’obiettivo a breve termine di rendere disponibile il laboratorio di cucina e la sala dei ricevimenti del Santa Marta per l’open day di gennaio è stato confermato in consiglio comunale dal sindaco: «La Provincia ci ha assicurato che entro fine anno si sistemeranno per garantire un open day dignitoso ed evitare che l’istituto perda iscrizioni».

Per l’obiettivo di medio termine, ossia «scongiurare che permanga lo spezzatino attuale per l’anno scolastico 2016-‘17», ci sono invece soluzioni nebulose. «Ci stiamo muovendo su 3 ipotesi», ha dichiarato il sindaco Matteo Ricci, alla presenza, in aula, di un nutrito gruppi di studenti e genitori.

La prima ipotesi è che si riesca a sistemare in tempo l’edificio sull’Adriatica, ma lo stesso sindaco pare scettico: «Per la sistemazione complessiva occorrono un milione e 200mila euro oltre a quelli già spesi – ha spiegato Ricci -, tenteremo insieme alla Provincia di intercettare non solo i fondi regionali e statali ma anche il bando Inail. Ma, messo che riusciamo a trovare gli investimenti, dobbiamo anche valutare i tempi d’intervento, va capito se tecnicamente è possibile portare a termine i lavori per settembre».

Quel milione e 200mila euro, tra l’altro, è quanto servirebbe per rendere l’istituto agibile, ma per l’adeguamento anti-sismico servirebbe un altro milione e 600mila che porta il totale a quasi 3 milioni.

La seconda ipotesi avanzata dal sindaco per evitare lo ‘spezzatino’ è il trasferimento temporaneo degli studenti del Santa Marta al Morselli (ex magistrali).

Ma è una soluzione improbabile. «Purtroppo, per il 2016-’17 non sarà utilizzabile», commenta perentorioMarco Domenicucci, direttore generale della Provincia, che sta seguendo i lavori di adeguamento antisismico in corso nell’edificio di via XI Febbraio: «Il primo step di lavori (sulla facciata principale, ndr) si concluderà a fine anno – spiega – e in contemporanea contiamo di completare il progetto esecutivo del secondo step di lavori (l’adeguamento antisismico del retro, ndr), in modo da fare la gara a gennaio e iniziare subito l’intervento, che potremmo concludere per settembre. Poi, però, va fatto un terzo step di lavori sull’impiantistica, che si è reso necessario perché l’intervento in corso è risultato più invasivo di quanto ci aspettassimo, siamo dovuti intervenire sulle fondamenta».

La terza ipotesi: «Siamo in contatto con la protezione civile nazionale: in Emilia, dopo il terremoto, sono stati percorsi strumenti-tampone di buona qualità. Valuteremo i costi».

Il sindaco ha promesso ai presenti in aula che entro la fine dell’anno «ci sarà un incontro con il consiglio d’istituto per programmare l’anno successivo», con l’obiettivo di arrivare all’incontro «avendo identificato cosa succederà nel 2016-‘17».

L’argomento è stato portato in consiglio con una interrogazione di tutta l’opposizione, con primo firmatarioFabrizio Pazzaglia (M5S): «Non sono soddisfatto di quanto detto dal sindaco perché ha parlato di ciò che potrebbe essere e non di ciò che è. Inoltre, ogni volta che ci sono le disponibilità economiche, le sue priorità sono sempre altre. Il primo pensiero quando ha avuto i 2 milioni e mezzo della vendita delle quote diMarche Multiservizi è stato di piastrellare piazzale della Libertà e a bilancio ci sono solo 80mila euro per le infiltrazioni nelle scuole».