Pesaro. Tragedia in mare. L’inchiesta ricostruirà gli ultimi minuti del 16enne

tragedia in mare, autoambulanzaMaurizio è morto per un probabile svenimento dovuto al freddo del fondale marino. N’è convinto il padre Rino, grande esperto del mare: «Era a venti e oltre metri di profondità, l’acqua era molto fredda. Credo che mio figlio abbia avuto uno svenimento. Ed è stata la fine». L’autopsia decisa dalla procura della Repubblica è prevista per stamane all’obitorio di Pesaro. Il magistrato di turno intende accertare che cosa possa aver ucciso il sedicenne Maurizio Zanzani mentre era in immersione, in stato di apnea, a 12 miglia dal porto di Pesaro. Una ricostruzione dei fatti è stata fatta dalla Capitaneria di porto di Pesaro attraverso il vicecomandante Renato Signorini che ha coordinato i soccorsi in mare ed ha provveduto ieri ad ascoltare la famiglia Nicosanti di Rimini, che si trovava nel motoscafo ‘Gambin’ con la famiglia Zanzani per una domenica di mare.
Nuotatore formidabile, Mauri è cresciuto in una famiglia che pratica nuoto e vive il mare quasi ogni giorno, conosceva i rischi dell’acqua, e non è stato un caso che non avesse mangiato neppure un panino prima della tragedia. Maurizio ma per tutti ‘Zak’ prendeva in questa settimana degli antibiotici per le punture di insetti che lo martoriavano procurandogli infezioni. Ma domenica mattina, Maurizio è partito insieme ai genitori per amore del mare e per una promessa strappata al padre: che avrebbe fatto le immersioni insieme a lui. Altrimenti non sarebbe andato. Il genitore ovviamente ha accettato di scendere col figlio per una domenica da passare insieme al largo insieme agli amici. Ed è stato così fino alle 16 circa, quando Zak ha detto alla madre: «Mamma, ancora un giro sotto e poi salgo a mangiare». Un malore oppure lo svenimento dovuto al freddo come sostiene il papà ed è stata la tragedia.
Il sostituto procuratore Silvia Cecchi ha incaricato l’istituto di medicina legale di Ancona per effettuare l’autopsia. A farla sarà il dottor Manuel Papi, che dovrà rispondere ad alcune domande poste dal magistrato, in particolare che cosa possa aver determinato il malore rivelatosi poi mortale. Intanto oggi a Rimini tutta la comunità legata al porto e al mondo della pesca sportiva si è stretta intorno alla famiglia Zanzani.
Molti amici erano ieri mattina alla camera mortuaria di Pesaro ad abbracciare i genitori di Maurizio, i quali sono rimasti per ore ieri accanto alla salma del figlio messa a disposizione dell’autorità giudiziaria. Alcuni amici di famiglia ricordavano ieri che Zak era molto amico anche di quelli più piccoli di lui, socievole, allegro, spensierato. La madre ricordava che era stato rimandato a settembre in matematica ma lui vedeva il lato positivo perché aveva recuperato altre materie: «Adesso mi diverto un po’ e poi mi metto a studiare» gli aveva detto qualche giorno fa sorridendo alla madre. Il Resto del Carlino