Stava facendo dei lavori di riparazione sul tetto. E’ precipitato da 12 metri, morendo sul colpo. Aveva 40 anni. Si chiamava Morris Furlani, celibe, di Fano. Era dipendente della Profilglass di Bellocchi, un colosso nella lavorazione dell’alluminio con 700 dipendenti. L’infortunio è accaduto intorno alle 16.30 di ieri. Stando alla testimonianza di un suo collega che si trovava insieme alla vittima nella piattaforma mobile, il 40enne avrebbe deciso contro il volere del collega più anziano, di saltare sul tetto senza corde di sicurezza per accertarsi sulla rottura di una parte della copertura. Per farlo, sarebbe salito letteralmente sopra le lastre iniziando a camminarci pensando di essere sopra ad un punto resistente. Invece si sbagliava. Le lastre, probabilmente usurate dal tempo, si sono aperte per il peso dell’uomo facendolo precipitare al suolo in un attimo. E’ caduto infatti sopra un macchinario, morendo sul colpo.
Inutili i soccorsi prestati dai colleghi di lavoro e poco dopo dai sanitari del 118. Morris Furlani abitava con i genitori a Fano ed era un carpentiere di grande esperienza alle dipendenza dell’azienda di Bellocchi. Sapeva bene quali rischi si potevano correre salendo sul tetto di un capannone il cui tetto era vecchio e usurato eppure non ha esitato a sciogliersi per avvicinarsi ancor di più alla rottura dove si infiltrava l’acqua. Un attimo ed è stata la fine.
Per i colleghi di lavoro con cui Morris aveva parlato fino a qualche minuto prima, sono stati momenti di autentico choc. Hanno visto precipitare il collega sopra il macchinario dove ha esalato gli ultimi respiri sotto i loro occhi. Di lì a poco sono arrivati gli agenti di una volante di polizia e poi gli ispettori dell’Asur per ricostruire come sia potuta accadere la tragedia. In serata è arrivata sul posto, interrompendo la sua partecipazione ad un processo in corso, anche il sostituto procuratore di turno Monica Garulli, che ha voluto sincerarsi su come fosse avvenuta la tragica caduta dal tetto. Gli inquirenti hanno raccolto intanto anche le testimonianze di molti colleghi di lavoro. La direzione aziendale si dice costernata per la tragedia che non doveva succedere. L’area dove è precipitato l’operaio è stata delimitata da una striscia rossa. Il corpo del 40enne è stato rimosso in tardissima serata e portato all’obitorio a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il Resto del Carlino