Una notte movimentata lungo il sentiero della Grotta Azzurra ad Ancona ha portato alla scoperta di un’attività di pesca irregolare. Intorno alle ore 2.00 di martedì 26 agosto, la Squadra Volanti della Questura di Ancona ha fermato tre uomini italiani, attirando l’attenzione su uno di loro, visibilmente affaticato, bagnato e a torso nudo.
Il controllo e la scoperta
Mentre due dei tre fermati hanno dichiarato di trovarsi sul posto per una passeggiata, il terzo ha ammesso di aver appena fatto un bagno in mare. Durante il controllo, l’uomo si è avvicinato a un’auto per recuperare i documenti, ma gli agenti hanno notato all’interno del veicolo una bombola d’ossigeno da immersione e un forte odore di prodotti ittici.
Aprendo il bagagliaio, la Polizia ha trovato una cassa in plastica contenente circa 500 ricci di mare, accompagnata da una muta sub, due paia di pinne, un boccaglio, un paio di guanti e un retino con rastrello. Alla richiesta di chiarimenti, l’uomo ha spiegato di mantenersi tramite la pesca dei ricci.
Sanzioni e sequestro
Vista la normativa vigente, gli agenti hanno proceduto a una sanzione amministrativa ai sensi del D.M. 12 gennaio 1995, del D.Lgs. 4/2012 e dell’art. 8.2 dell’Ordinanza di sicurezza balneare. L’attrezzatura utilizzata per la pesca è stata sottoposta a sequestro amministrativo, mentre i ricci di mare sono stati affidati alla Capitaneria di Porto, che provvederà alla loro successiva liberazione in mare.
Un intervento a tutela dell’ecosistema
L’operazione evidenzia l’attenzione delle forze dell’ordine e della Capitaneria di Porto nel garantire il rispetto delle norme a tutela dell’ecosistema marino, prevenendo la pesca eccessiva e il rischio di depauperamento delle specie locali.