Petrolio, crollo senza precedenti: -37 dollari al barile. Mai così male dal 1983

Strade vuote, aerei a terra e fabbriche chiuse. La domanda evapora e le quotazioni del petrolio Wti crollano ai minimi storici: girano per la prima volta in negativo e chiudono in calo del 305% a -37,63 dollari al barile. Si tratta di una caduta mai vista dal 1983, quando sono iniziate le rilevazioni. Un tonfo che mostra come i tagli alla produzione decisi dall’Opec+ non sono adeguati perché non riescono a tenere il passo con il crollo della domanda. Attonite di fronte al tracollo le piazze finanziarie tengono.

Con i lockdown imposti nelle maggiori economie per contenere il coronavirus la domanda di petrolio è crollata e a nulla sono finora valsi i tagli alla produzione decisi dall’Opec+. A pesare è anche l’avvicinarsi della scadenza dei futures in prima consegna (martedì, quelli relativi a maggio). Pesantemente sotto pressione anche il Brent con le quotazioni che in chiusura hanno segnato una perdita del 9% a 25,57 dollari al barile.

Nessuno vuole comprare i futures sul Wti in scadenza a maggio e così il prezzo è arrivato a segnare valori praticamente fuori scala. Questo ribasso assolutamente anomalo riguarda però un volume limitato e particolare di contratti in una fase straordinaria di squilibri, avvertono alcuni analisti, ed è appunto determinato anche da queste problematiche tecniche. I futures sempre sul Wti in scadenza a giugno calano a loro volta pesantemente, ma restano a livelli più ragionevoli.

L’Europa chiude tutta in positivo fatta eccezione per Madrid in calo dello 0,64%. Milano è stabile (+0,05%) al termine della prima seduta di una settimana caratterizzata dal Consiglio Europeo sul Mes e sui coronabond e l’attesa per la decisione sul rating dell’Italia di S&P. Per Piazza Affari si è trattato di una seduta nervosa complice lo spread salito fino a 239 punti nonostante gli acquisti della Bce. Wall Street soccombe invece alla caduta libera del petrolio e chiude in calo. Il Dow Jones perde il 2,46%. Il Nasdaq l’1,03% e lo S&P 500 l’1,80%.  Leggo