
(ANSA) – ROMA, 29 SET – Arrivato alla posizione 8 del ranking
mondiale nel 1999, l’ex tennista australiano Mark Philippoussis
ha ammesso durante un reality del suo Paese di aver vissuto la
povertà e di essere stato costretto, dieci anni dopo, a chiedere
aiuto ai suoi amici per poter mangiare quando è stato assente
dai campi per qualche mese a causa del sesto intervento al
ginocchio.
“Quando sei un atleta, l’ultima cosa a cui vuoi pensare è
quello che ti dicono sempre: ‘Risparmia per i giorni di
pioggia’. Ti senti debole quando ti fai male ma non puoi
pensarla così perché devi andare avanti, devi recuperare e stare
bene. Sono stato via per qualche mese. Non potevo permettermi
molto, ho dovuto chiedere ai miei amici di comprare del cibo”,
ha detto il finalista Wimbledon (2003) e Us Open (1998), star
del programma Sas Australia.
La sua famiglia aveva investito tutto su di lui. “Avevo il
sogno di diventare un tennista professionista e – ha
sottolineato – la mia famiglia ha messo tutto in gioco. Mio
padre aveva un buon lavoro in una banca e si è licenziato perché
ha detto voleva aiutarmi a realizzare i miei sogni, quindi ha
lasciato i suoi e io ho lavorato molto per realizzare i miei”.
Per questo “mangiavamo pasta e cavoli sette giorni su sette,
finché non è diventata uno dei miei cibi preferiti. Mia madre
diceva che era ‘cibo dei poveri’ perché è un piatto semplice. Mi
sono vergognato molto perché hanno sacrificato i loro sogni. Ero
depresso: non c’è dolore più grande che vedere i miei cari
soffrire a causa delle mie azioni”.
Philippoussis ha però taciuto le sue spese durante quegli
anni di successi: auto sportive, circa 15 moto, oltre a una
villa di famiglia da 1,3 milioni di dollari australiani per la
quale nel 2009 aveva affrontato una battaglia legale, essendo in
ritardo con le rate del mutuo. (ANSA).
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