Pianista moscovita Evgeny Kissin, ‘Mai suonerei in Russia’

 “Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, ogni volta termino i miei concerti eseguendo come bis due Polacche di Chopin, perchè il compositore le scrisse poco dopo la vittoria dei polacchi sui russi vicino alla città di Grochow. Questo è il mio modo di esprimere solidarietà al popolo ucraino, sperando nella loro vittoria. Così come facevano i polacchi ai tempi di Chopin, oggi gli ucraini combattono contro l’imperialismo russo per la libertà e per la propria indipendenza”. Lo ha detto il pianista moscovita Evgeny Kissin (naturalizzato britannico) in un incontro stampa questo pomeriggio a Bologna, dove il 5 novembre sarà impegnato nel suo unico concerto italiano di quest’anno. Un vero e proprio evento per la città, dove l’artista suonò per la prima volta nel 1991 (appena ventenne) in un concerto di beneficenza, poiché riunisce per la prima volta i tre principali enti musicali, Bologna Festival, Musica Insieme e il Teatro Comunale con la cui orchestra Kissin fa il suo debutto. Si rammarica il pianista di non poter suonare quei brani di Chopin anche a Bologna: una tendinite che lo ha colpito nei giorni scorsi non gli permette di affrontare alcuni impegnativi passaggi di quei brani oltre ad averlo costretto a sostituire l’annunciato Terzo Concerto di Rachmaninov con il “più facile” N. 23 di Mozart. “L’identità e la personalità sono fondamentali per un artista, – prosegue Kissin – solo talento e tecnica non bastano, a un certo punto ti fanno fermare. Io mi sono espresso con chiarezza sulla politica putiniana fin dall’inizio della guerra, e dunque credo che mai tornerei a suonare in Russia e che mai loro me lo chiederanno”. (ANSA).
   


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