In caso di vittoria del no al referendum di ottobre sarà tutto il governo ad andare a casa. A dirlo è stato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a Skytg24. “Osservo una cosa banale: se il presidente del Consiglio va a casa tutto il governo va a casa”. “Il mio impegno futuro – ha aggiunto – è tornare all’università” ma sottolinea come “le riforme hanno un enorme impatto sull’attività economica. Rendono più efficace la politica. E in Italia serve un orizzonte temporale stabile”.
Parlando della politica economica del governo il ministro ha aperto alla possibilità che il governo anticipi al 2017 il taglio dell’Irpef. “Non escludo niente”, ha detto Padoan. “Quando ci mettiamo a lavorare sulla legge di stabilità prendiamo in considerazione tutte le ipotesi, non ci sono preconcetti ma principi guida di buona gestione, all’interno di questi tutte le ipotesi sono prese in considerazione”. Il mestiere del ministro dell’Economia, ha sottolineato “è quello di ricordare che ci sono delle compatibilità” da rispettare.
Quanto al taglio dell’Ires, già approvato per il 2017, il ministro ha spiegato. “Noi ci impegniamo a tagliare le tasse
che già sono state deliberate con la legge di Stabilità precedente e a disinnescare le clausole di salvaguardia”, ha detto il ministro. L’obiettivo, ha ribadito Padoan, resta quello di “ridurre il deficit e insistere sulla caduta del debito rispetto al Pil”. Il minitstro ha quindi spiegato che il governo procederà a una revisione delle tax expenditures ma all’interno “di una politica generale di riduzione delle tasse”. La “politica di fissazione delle aliquote delle agevolazioni fiscali – ha aggiunto – è redistributiva. Ci sono in questo grande cestino tante cose accumulate nel tempo, c’è l’opportunità di semplificare il sistema e aumentare il reddito disponibile” con particolare attenzione alle famiglie a basso reddito.
Il ministro si è quindi detto ottimista sulla crescita. “”No, non sono preoccupato, sono incoraggiato anzi. La crescita accelera, sarà maggiore l’anno prossimo. L’economia italiana ha svoltato. Certo non sono soddisfatto. Il governo farà di più e proseguirà a tagliare le tasse”, ha detto Padoan.
Intanto oggi l’Ocse ha diffuso le nuove stime aggiornate. Nel suo Economic Outlook, l’Organizzazione prevede una crescita all’1% nel 2016 e all’1,4% nel 2017 per il Pil italiano, mantenendo le stime del febbraio scorso, e sottolinea che il principale driver di questa crescita rimane il consumo privato, “nonostante il recente rallentamento nella crescita dell’occupazione”.
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