“L’APPENNINO COME PENSIERO VISIVO”
musica, teatro e arti figurative
Grande successo per il primo evento da vivere tra i viottoli antichi di un borgo senza tempo tra mistero, leggende e miti. Domenica scorsa i centinaia di visitatori si sono immersi nel piccolo borgo emozionandosi con le meraviglie del passato abbandonandosi al presente. Mostre fotografiche, arti figurative, racconti esperienziali alla finestra, spiritualità e arte hanno fatto da cornice a questo grande avvenimento culturale. L’evento di domenica rientra in un progetto più ampio che ha l’obiettivo di far rivivere l’antico borgo e di diffondere la cultura e la storia del bene archeologico-monumentale.
Pietrarubbia (PU) –Un’esperienza di grande partecipazione emotiva ha animato il Castello di Pietrarubbia. Domenica scorsa (9 luglio 2017) il piccolo borgo sotto il monte Carpegna è stato teatro de “L’Appennino come pensiero visivo”. Spiritualità e arte, mostre fotografiche e racconti legati alla storia del luogo hanno creato un suggestivo mix di sensazioni e conoscenze. L’Appennino come pensiero visivo ha portato nell’antico borgo centinaia di visitatori curiosi e amanti dell’arte.
Si tratta del primo di una serie di eventi che hanno l’obiettivo di far diventare Pietrarubbia un luogo di cultura e arte. Il progetto, ideato dal “Distretto della musica Valmarecchia”, associazione musicale che comprende 6 sedi (Novafeltria, San Leo, San Clemente, Montescudo, Riccione e Bellaria Igea marina) e patrocinato dal Comune di Pietrarubbia. Lo stesso sindaco Maria Assunta Paolini ha sottolineato l’importanza di questa collaborazione nata con il Distretto della musica Valmarecchia “Oggi è il primo degli appuntamenti che avranno lo scopo di valorizzare e far conoscere il nostro Comune. Un luogo ricco di storia e avvolto da miti e leggende. Il nostro intento è quello di far tornare Pietrarubbia al suo antico splendore”.
La mattina è iniziata con la Santa Messa celebrata da padre Elijah Joseph Cirigliano, monaco benedettino americano nonché raffinato musicista e compositore. I fedeli, prima e dopo la Messa hanno potuto ascoltare le composizioni di Padre Elia. Dopodichè sono state inaugurate le due mostre fotografiche di due fotografi sanmarinesi:
“Montefeltro nelle gocce” di Vittorio Giardi.
In questa mostra Giardi ha raccontato il Montefeltro attraverso 11 scatti (stampe grandi 60×90) utilizzando la tecnica della goccia. All’interno di ogni goccia immortalata un paesino della Valmarecchia. Un racconto onirico dove la goccia rappresenta l’obiettivo della macchina fotografica. Una mostra fuori dagli schemi dove la creatività fa da padrona.
“Teatro Valmarecchia” di Gabriele Mazza. I 10 scatti raccontano ognuna una favola con sfondo le bellezze della Valmarecchia: la giungla dei castagni e il Marecchia, il castello di Montebello. Ogni foto è un viaggio nel tempo tridimensionale che stupisce e affascina.
Nel tardo pomeriggio narratori in mezzo alle persone hanno raccontato le storie degli antichi abitanti di Pietrarubbia, altri hanno raccontato i personaggi raffigurati nelle opere dell’artista Enzo Fabrucci e infine gli amanti delle stelle non sono mancati all’appuntamento con Massimo Guerra, studioso di miti e leggende, per scoprire i misteri del mistero del sistema solare.
Con l’Appennino come pensiero visivo i visitatori hanno potuto scoprire anche le bellezze naturali del borgo passeggiando tra i sentieri, rifocillarsi alla Locanda delle storie e ammirare le opere di Arnaldo Pomodoro.