“Pietro, devi capire che la nuova politica è la non politica. Qui con un like, una foto attorno a un tavolo, un videomessaggio questi pensano di fare la storia”

Riceviamo e pubblichiamo

Da Lunedì sera sono influenzato. Dopo aver tirato fino a tarda serata la discussione con GINO sulle pataccate dei nuovi socialisti mi sono purtroppo ammalato.
Gli anni si fanno sentire.
Stando a letto ho rimuginato molto e, con nostalgia, mi sono trovato a rimpiangere gli anni in cui ero impegnato con vigore e passione ad organizzare riunioni e congressi dove intervenivano come ospiti Craxi, De Michelis, Ayala e Martelli…mica un Gozi, un Pittella o un PD qualunque.
Gino, che non mi vede e non mi sente da qualche giorno, mi ha chiamato stamattina sul cellulare per sincerarsi sulla mia salute e mi ha detto sorpreso e compiaciuto: “Lo sai Pietro che dobbiamo aver esagerato un po’ l’altra sera. Mi sa che ci hanno sentito in molti discutere. Sui social e nei bar non si parlava che di noi”.
“Dici davvero?”, ho replicato.
“Si, non scherzo. La cosa bella è che addirittura qualche dirigente socialista ha condiviso la nostra chiacchierata con tanto di cuoricini”.
“Ma non ha capito che li abbiamo criticati aspramente?”, ho risposto.
“Pietro, devi capire che la nuova politica è la non politica. Qui con un like, una foto attorno a un tavolo, un videomessaggio questi pensano di fare la storia. E’ tutto aleatorio. Sono anni che non leggo più un documento politico ragionato. Solo urla, schiamazzi, qualche slogan e una corsa esasperata a mostrare chi ce l’ha più lungo. Per poi finire, se va bene,  a fare l’alleato soprammobile.”
Con queste parole molte dure GINO si è congedato, ricordandomi che nel week end le partite belle sono ancora su DAZN e che quindi dobbiamo prendere quel benedetto abbonamento perché altrimenti neanche questa volta potremo ammirare gli occhioni della bella Diletta Leotta.
Sono tornato a letto e, a dire il vero, mi sentivo meglio più carico nonostante la durezza delle parole di GINO.
Avevo voglia di chiamare i dirigenti socialisti e, guardando la rubrica del cellulare, ho iniziato ragionare.
“Chiamo quelli del PS e del PSD”, mi son detto.
“No, meglio di no, non voglio mandarli in confusione che ne hanno già troppa. Son tre mesi che devono fare le cose insieme e ancora stan li imbambolati a guardarsi nelle palle degli occhi”.
“Chiamo quelli di MD e del MIS”, ho allora pensato, ma avrei subito litigato con chi ha avuto la genialata (da zero in cultura politica) di chiamare un partito socialista MIS.
“Chiamo allora Margiotta e Cecchetti” ma, non avendo il loro numero, avrei dovuto chiamare Paride Andreoli…meglio lasciar stare.
Col cellulare in mano, preso dallo sconforto ho ripensato a GINO: meglio l’abbonamento a DAZN che perdere tempo con le telefonate.
Gino, come sempre, ha ragione.