Pillole di STORIA "contemporanea"……

Nel Febbraio del 1992 si apre la crisi, il compromesso storico fallisce. Il PDCS scarica il PCS che parla apertamente di “ruote di scorta” ovvero partiti che sorreggono di volta in volta il PDCS al governo. Ancora una volta la maggioranza cambia senza il ricorso alle libere elezioni. Il 12 Marzo PDCS e PSS hanno gia trovato l’accordo per un nuovo governo senza ricorrere alle elezioni.

Fra il 1988 ed il 1993, la caduta del muro di Berlino ha effetti anche nel nostro Paese, numerose sono le formazioni politiche che nascono o si modificano. Il PCS cambia nome e diventa (1990) PPDS-Partito Progressista Democratico Sammarinese. Nascono Intesa Socialista (1987) in dissenso con il PSS e si allea con PSU; Alleanza Popolare (1993) con il distacco di alcuni dirigenti e parte della base dal PDCS; Rifondazione Comunista (1993) dal distacco dal PCS; chiude il PSU per fondersi con il PSS nel 1992, parte della dirigenza del PSU fonda MD (1992) e con la partecipazione di un rappresentante ex-PRS si presenta alle politiche del 1993.
Successivamente nasce nel 1995 Arengo Sammarinese senza presentarsi alle elezioni

Nel Maggio 1993 nuove elezioni politiche,

Viene ricorfermata l’alleanza PDCS-PSS. Il PPDS (ex PCS) paga probabilmente la politica degli anni ’86-’92, il nuovo assetto e la mancata ripresentazione di prestigiosi uomini politici.

Nel 1996 e nel 1997 è ampia l’azione referendaria promossa da comitati di cittadini e sostenuta dalle forze di opposizione.
Le iniziative referendarie portano alla
modifica delle preferenze sulla scheda elettorale da 6 a 3. Durante il 1997 il panorama politico è nuovamente in evoluzione, dal PSS fuori escono 3 rappresentanti in aperto dissenso con la linea politica del partito e fondano “Socialisti per le Riforme”; nell’ambito di MD si creano dei dissensi ed i tre rappresentanti escono dal Movimento pur mantenendo la loro presenza in C. G. e G. Anche nel PDCS vi sono movimenti con la fuoriuscita dal gruppo di un rappresentante e alcuni componenti dal Partito.

Dalle elezioni politiche del 1998 esce vincitrice la coalizione PDCSPSS che si era presentata alla cittadinanza con un patto di governo per la seguente legislatura. Pur perdendo uno 0,50% di consensi per ciascuna formazione la coalizione compone il governo che apparentemente sembra l’unica soluzione possibile.
I partiti che escono con un significativo aumento sono
Alleanza Popolare  e  Socialisti per le Riforme. Quest’ultima formazione non era presente alle precedenti elezioni e conquistando 2 seggi ottiene un buon riconoscimento. Il PPDS aumenta di 0.06%.

L’alleanza, forte dell’esperienza della precedente legislatura, si spacca però nel febbraio 2000 con l’uscita dal governo della delegazione PSS. I motivi di contrasto sulla azione politica divengono insostenibili, così come le divergenze circa le soluzioni su varie questioni aperte: cittadinanza, riforme istituzionali, economia, rapporti con Italia. Il PDCS corre subito ai ripari con quella che appare una soluzione già predisposta da tempo e forma un nuovo governo con PPDS e SocialRiformisti. Riecheggiano come in passato le accuse, oramai cicliche, sul ruolo delle “ruote di scorta” che ogni volta assumo le forze politiche ruotando attorno al PDCS egemone.nuova legge sulla cittadinanza che non riconosce la parità giuridica alle donne e nega l’esercizio del voto per le nuove generazioni di residenti all’estero. La legge è sottoposta a critiche da più parti e viene difesa con la teoria dei “piccoli passi” in avanti.
Tutti chiedono il ricorso a elezioni anticipate. La crisi, seppure non ufficializzata istituzionalmente, è aperta. La seduta del C.G. e G. di febbraio 2001 vede i partiti impegnati nella discussione della crisi politica.
Una crisi politica che ruota tutta attorno al PDCS, partito con il 40% dei consensi, che oramai non è più in grado di governare non riusciendo a rinnovare nè il metodo clientelare e paternalistico che addotta dal 1986 utilizzando le “ruote di scorta” per progetti di corto respiro e di valenza nulla, nè ad aprirsi alla risoluzione di importanti temi strutturali della democrazia come la separazione dei poteri, lo Stato di di diritto, l’assetto istituzionale, gli accordi con Italia e la crisi dei “capisaldi” dell’economia sammarinese.

La coalizione tripartito dura poco perchè già a dicembre 2000 si parla di crisi ed a febbraio 2001 è evidente che i tre soggetti non proseguiranno l’esperienza. I tre partiti fanno a tempo ad approvare la

Dalla storia emerge un dato oggettivo, si deve rilevare che in molte occasioni i governi sammarinesi sono nati attraverso l’uso improprio della democrazia ovvero senza ricorrere alle urne ovvero, senza consultare i cittadini che hanno il diritto supremo di esprimere il loro giudizio rispetto a situazioni politiche che si vengono a creare modificando le precedenti, per le quali i cittadini stessi si erano espressi. I governi cambiano attraverso accordi, patti, compromessi, più o meno segreti e inconfessabili. Nel corso della nostra storia post fascista, alcuni autorevoli Partiti non hanno assunto responsabilità di Governo a seguito di libere elezioni ma spesso sorretti da operazioni di stampo antidemocratico.

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