L’uomo fermato – ora recluso nel carcere Don Bosco di Pisa in attesa dell’udienza di convalida – è un migrante. Lo hanno accertato gli inquirenti che hanno ricostruito la dinamica dei fatti e ritengono di avere acquisito riscontri importanti per formulare l’accusa di violenza sessuale a suo carico. Secondo gli investigatori, l’uomo avrebbe incontrato la giovane nei pressi dei locali maggiormente frequentati del centro storico di Pisa e le avrebbe promesso di aiutarla a trovare altri posti dove poter acquistare bevande alcoliche: a Pisa dopo l’1.30 scatta il divieto di vendita di alcolici imposto nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale. In questo modo, dunque, la ragazza e lo straniero si sarebbero allontanati di alcune centinaia di metri dal centro storico, staccandosi anche dal gruppo di amici con il quale la giovane stava trascorrendo la serata. È qui, in un luogo piuttosto appartato, che, secondo la polizia, sarebbe avvenuta la violenza.
LA VICENDA Secondo quanto riporta il quotidiano La Nazione, pare che la scorsa notte una ragazza abbia chiamato il 113, per chiedere aiuto dopo essere stata violentata. «Io non volevo», avrebbe detto la giovane agli agenti di Polizia.
Secondo una prima ricostruzione, martedì sera, la 19enne era uscita con gli amici e, dopo un giro in centro avrebbe deciso di fare una passeggata in zona Aurelia con un conoscente. Proprio lì, sarebbe avvenuta la presunta aggressione. A quel punto, la ragazza avrebbe chiesto aiuto e, una volta arrivata la polizia avrebbe raccontato agli agenti tutta la vicenda, indicando loro anche la direzione presa dal suo aguzzino, allontanatosi poco prima. Si tratterebbe di un giovane straniero, già conosciuto dalla vittima. Leggo.it