In un mondo che è ben lontano dal risolvere il problema della fame, ben più acuito anzi a causa del costante aumento di divario tra ricchi e poveri, ci si accorge anche che tra le cause di mortalità più elevate vi è quella dovuta all’avvelenamento da cibi contaminati. Virus, batteri e sostanze chimiche causano ogni anno malanni per 600 milioni di persone, di cui 420mila sono quelle che muoiono a causa delle conseguenze di questo tipo di malattie.
L’allarme lanciato da Addis Abeba
In questi giorni nella capitale etiope si sta organizzando il primo forum internazionale sulla sicurezza alimentare. L’appuntamento è fortemente voluto dalla Fao, così come dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Unione Africana. È proprio il continente nero ad avere maggiori problemi legati a questo tipo di malattie. Non solo mancanza di cibo, ma anche cibo conservato in condizioni igieniche poco o per nulla consone, uso di acqua non potabile e difficoltà nel raggiungere sedi ospedaliere in grado di dare immediata assistenza in caso di problemi. Ecco quali sono gli elementi più gravi ed importanti che contribuiscono a rendere vitali gli investimenti per ridurre il rischio dalle malattie dovute alle complicazioni alimentari.
I numeri preoccupanti
Come detto ad inizio articolo, più di mezzo miliardo di persone nel mondo ogni anno accusano malattie dovute alla scarsa qualità del cibo. In particolare, in tutti e cinque i continenti sono 600 milioni in media coloro che patiscono questo genere di problematiche. Il maggior numero dei casi è in Africa, continente che patisce anche la maggiore mortalità legata alla mancanza di cibo. In totale invece, sono 420mila i soggetti che muoiono a causa della cattiva qualità degli alimenti. Occorre dunque, come sottolineato ad Addis Abeba, una vera e propria maratona per prevenire queste complicazioni. Del resto, sempre secondo Oms, Fao ed Unione Africana, in media il costo delle contaminazioni alimentari a livello monetario è di cento miliardi di Dollari l’anno.