“Più pacata, ma con grande piglio”: ecco cosa si “nasconde” dietro il discorso della Meloni

“Non siamo mostri”. A distanza di tre mesi, Giorgia Meloni, fresca vincitrice delle elezioni Politiche, torna a parlare di fronte ai sostenitori di Vox. Stavolta lo fa attraverso un videomessaggio che, secondo gli esperti di comunicazione, dice molto sulla ‘nuova Meloni’.

Secondo il sociologo della comunicazione Guerino Nuccio Bovalino, dottore di ricerca a Paris V La Sorbona, il leader di Fratelli d’Italia usa il termine “mostri” proprio per sottolineare la distanza esistente tra i conservatori e il mainstream. “Mostro viene etimologicamente da ‘mostrum’, prodigio, un fatto che gli antichi assegnavano a un evento divino, una trasformazione che il mainstream e i progressisti sono incapaci di accettare”, spiega a ilGiornale.it il sociologo Bovalino. È inoltre molto significativo anche l’uso della parola ‘eresia’ in relazione all’Unione Europea. Un termine “che – spiega Bovalino – rappresenta tutto ciò che è contrario al dogma, al politicamente corretto”.

Un altro concetto chiave è la realtà su cui la Meloni si sofferma spesso per “indicare il vissuto carnale e quotidiano delle sofferenze dei cittadini in contrapposizione alla politica basato sugli schemi artificiali che creano soltanto delle gabbie sociali ed esistenziali”. La “libertà”, altro tema molto caro alla Meloni, spiega Bovalino, “indica non tanto la volontà di sostituire l’egemonia di sinistra con un’egemonia di destra, ma la libertà d’espressione che deve essere garantita a tutti”. Infine, rileva il sociologo della Sorbona, la Meloni ha ripreso il concetto della cultura della vita “che si contrappone al nichilismo a cui inconsciamente tende la sinistra” e ha chiesto all’Europa di sei più coraggiosa. E, secondo Bovalino, è proprio il coraggio “inteso come capacità di sfidare gli eventi contro un’intero mondo dell’informazione” il segno distintivo della Meloni.

Paolo Borzachiello, esperto di intelligenza linguistica applicata al business, invece, pone l’accento non solo sulla “coerenza dei temi proposti” dalla Meloni nel videomessaggio rivolto a Vox e spiega: “Quello era un discorso fatto agli spagnoli ma rivolto più agli italiani”. Secondo Borzachiello, inoltre, rispetto a tre mesi fa il leader di Fratelli d’Italia ha usato un piglio e un tono molto diversi. “Era una Meloni molto meno arrabbiata e molto più sorridente, senza quella rabbia e quel pathos che sono servite in un’altra fase e che adesso sarebbero fuori luogo”, spiega Borzachiello, evidenziando come la leader di FdI stia già incarnando il ruolo che sta per rivestire. Bovalino, a tal proposito, nota un uso non casuale dell’ironia della Meloni. “Quando parla a bassa voce, infatti, lei sta invitando i progressisti a prestare attenzione a ciò che lei dice e a fare più politica anziché fare i tecnici del suono”, dice il sociologo. Anche per Borzachiello la premier in pectore “è bravissima e più i suoi avversari la contestano i rapporti con Vox e più rafforzano la sua credibilità perché le persone amano le vittime tormentate”.


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