Nuove mattonate’ contro il sindaco, dopo gli attacchi ricevuti ieri dal presidente degli industriali Paolo Maggioli. A schierarsi con Maggioli e contro Gnassi sono rispettivamente il parlamentare e il capogruppo in consiglio di Ncd, Sergio Pizzolante e Gennaro Mauro. Il primo a sferrare le accuse al sindaco è proprio Pizzolante: «Ero il segretario del Psi quando fu bloccato il piano regolatore di De Sio. A palazzo Garampi ci fu il ribaltone, ed ecco il piano Benevolo, per colpa del quale a Rimini i prezzi del mercato immobiliare esplosero e gli affari si moltiplicarono… E dov’era Gnassi? Faceva il consigliere regionale e poi il segretario del partito». «Eppure continua Pizzolante quando a Rimini comandava davvero il mattone la voce di Gnassi era flebile o inesistente. Oggi che l’edilizia è fallita, non si vende un’appartamento e nessuno investe più, fa la voce grossa e la vittima a scoppio ritardato. Mi spiace, non riesco a commuovermi». Soprattutto perché, aggiunge, «posizioni e speculazioni si combattono quando sono tali, e non ora che sono moribonde o già passate a miglior vita. Oggi non c’è più impresa edile di medie e grandi dimensioni a Rimini, non vedo speculazioni in giro. Piuttosto, vedo il calo impressionante di investimenti, imprese, posti di lavoro. E cosa fa il sindaco? Blocca il Rue (il Regolamento urbanistico edilizio) con il quale una famiglia potrebbe riqualificare e sdoppiare il proprio appartamento nel centro. Blocca interventi decisivi per Rimini come la riqualificazione del lungomare, in favore di progetti fumosi». Va giù pesante anche Mauro, secondo il quale Gnassi «è colpevole di aver bloccato l’urbanistica. E’ dal 2011 che i cittadini aspettano che il Comune analizzi le loro osservazioni al Psc (il Piano strutturale) e al Rue. La riqualificazione di Rimini non si fa a colpi di esternazioni, ma con strumenti urbanistici che oggi mancano». Non è un caso, forse, che proprio ieri l’assessore Roberto Biagini abbia annunciato che «entro la fine di marzo gli uffici completeranno l’analisi delle osservazioni a Psc e Rue». Gli strumenti di pianificazione del Comune terranno conto «del decreto sblocca Italia», «della riduzione» delle aree di espansione già decisa da palazzo Garampi, dei progetti per il lungomare, e darano «finalmente la possibilità di frazione le case in centro storico». Il Resto del Carlino
