
(ANSA) – ROMA, 14 MAR – “Nel nostro Paese c’è una cultura
del sospetto diffusa. E’ una strategia, un metodo di lavoro che
fa parte del nostro paese e mi stupisce che si segua questa
cultura”. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, risponde
così a una domanda sulle due ‘carte Covisoc’ che la federazione
ha consegnato ai legali di Cherubini e Paratici nell’ambito del
caso plusvalenze, che ha portato alla penalizzazione di 15 punti
ai danni della Juventus, ora al vaglio del Collegio di Garanzia.
“Capisco le diverse strategie, ma è evidente il modo di lavorare
all’interno della Figc che io ho dichiarato dal primo istante,
tracciando perfettamente i contenuti di quelle due mail. Non c’è
niente di strano, ho chiesto alla Covisoc di fare accertamenti
per forme di studio e la Covisoc rileva, tutto qui. E’ una
modalità operativa di studio che si è trasformata in una forma
di esaltazione, una modalità per trovare un grimaldello”,
rimarca Gravina. (ANSA).
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