Pmi: in Emilia-Romagna perso il 13,1% dei ricavi nel 2020

(ANSA) – BOLOGNA, 16 DIC – Nei primi nove mesi del 2020 le
micro e piccole imprese dell’Emilia-Romagna hanno subito perdite
di fatturato a doppia cifra in tutti i macrosettori:
manifatturiero (-14,1%), costruzioni (-11%) e servizi (-13,2%),
con una media del 13,1%. È quanto emerge dalla sedicesima
edizione dell’Osservatorio TrendEr, osservatorio congiunturale
sulla micro e piccola impresa in Emilia-Romagna, promosso da Cna
regionale Emilia-Romagna con l’Ufficio regionale Istat.
    Lo studio si basa su un panel di 13.089 imprese con meno di
20 addetti, rappresentative delle 339 mila aziende di queste
dimensioni presenti in 14 settori. Tutti i trimestri si sono
chiusi in negativo, con un picco nel secondo quando il crollo
dei ricavi è stato del 27,2%. I dati peggiori arrivano
dall’alloggio e ristorazione, con un calo del 28,6% e una punta
del 38,6% a Bologna. Nel manifatturiero soffre soprattutto il
tessile-abbigliamento-calzature (-23,5% con punta del 37,6% a
Forlì-Cesena), seguito dai macchinari (-19,2%). Flessione del
20,8% per i servizi alla persona e alle famiglie. Esclusa
Piacenza, le tre province in cui le micro e piccole imprese
hanno subito le perdite di ricavi più pesanti sono quelle di
Rimini (-17,6%), Bologna (-14,8%) e Ferrara (-14,2%).
    Le difficoltà dell’artigianato emergono anche dai dati di
Unioncamere Emilia-Romagna, secondo cui alla fine di quest’anno
le imprese artigiane perderanno il 13,2%. L’anno prossimo
l’istituto camerale prevede un rimbalzo del 9,1%: “Di tornare ai
livelli del 2019 se ne parlerà non prima del 2022 o 2023”,
avverte quindi il direttore del Centro studi e ricerche di
Unioncamere Guido Caselli. Sempre per Unioncamere, il 14% delle
imprese artigiane prevede di chiudere o sospendere l’attività in
futuro. Tra il 30 settembre 2019 e il 30 settembre 2020 sono
scomparse 1.261 imprese artigiane in Emilia-Romagna. (ANSA).
   


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