Pnrr: Libera, 7 cittadini su 10 non lo conoscono

(ANSA) – ROMA, 04 APR – ll Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza (Pnrr), nonostante sia da oltre un anno elemento di
dibattito politico, continua ad essere un oggetto misterioso
nella percezione dei cittadini. Circa sette intervistati su
dieci (68%) affermano di averne “nessuna” o “scarsa conoscenza”.
    Uno strumento ritenuto salvifico ma sconosciuto. In questo
contesto generale il 40% dei cittadini intervistati pongono
fiducia nel Governo per favorire la ripresa economica del paese,
seguita dal mondo dell’impresa (39%) e dal mondo dell’Università
e della Ricerca (25%), mentre è scarsa la fiducia nei partiti
politici (solo 8%). Per i cittadini è alta la preoccupazione che
la grande mole di denaro che promuoveranno gli investimenti
pubblici possa favorire infiltrazioni mafiose. Ben l’88% ritiene
che il Pnrr porti il pericolo di corruzione e infiltrazioni
mafiose. Nello specifico, il 51% degli intervistati si dichiara “allarmato” riguardo alla possibilità di infiltrazioni mafiose e
ritiene che il rischio sia particolarmente elevato, visto
l’ammontare delle risorse e le procedure emergenziali previste
nell’impiego dei fondi europei. Il 37%, invece, mostra un
atteggiamento “rassegnato”, dando per scontato il rischio,
analogo a quello di tutti gli investimenti pubblici. Solo il 9%,
uno su dieci, risponde con “ottimismo” che, grazie alle
particolari norme messe in atto, il rischio criminale sia
inferiore rispetto al solito. Sono i risultati della terza
ricerca di Libera curata da Demos sulla percezione dei cittadini
della corruzione e delle mafie partendo dai fondi per la
ripresa.
    Molti i problemi – osserva Libera – che minano
l’attuazione degli investimenti da 235 miliardi di euro e
monitorarli è un’impresa complessa, specie per le
amministrazioni del meridione. Meno di una su tre ha fornito i
dati richiesti tramite Foia (ossia il dispositivo giuridico che
garantisce il diritto di accesso ai documenti, dati e
informazioni delle pubbliche amministrazioni), rispondendo
all’indagine partecipata di monitoraggio del Pnrr, organizzata
da Libera e lavialibera (ANSA).
   


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