Che..che se ne dica bene o male , dopo un lungo tentennamento, abbiamo calato le così dette brache al tiranno Italiano. Nessuno può negare il contrario come non può non riconoscere che la nostra sovranità è stata sacrificata ad anni di Governi ciechi che presuntuosamente hanno creduto che la “festa” non finisse mai e che i vicini di casa potessero sopportare in eterno le scorribande dei loro concittadini,entro le vie tortuose delle nostre leggi in materia finanziaria. Nessuno da Palazzo che abbia cercato e preteso delle contropartite. Un generale “signorsì” che ci ha messo alla pari di una Grecia in ginocchio e che ha dovuto bussar cassa all’Europa. Se sarà necessario, dove andremo noi a bussare? A qualsiasi porta ci rivolgeremo , correremo il rischio di vedercela chiudere in faccia? Sarà ora di trovare qualche soluzione, studiare nuove vie per il futuro, e non accontentarsi di qualche piccolo passo in avanti . Qui di passi bisogna farne …e lunghi. Inutile programmare per il futuro anche se prossimo. Bisogna pensare al domani, perché Dio non voglia per qualcuno, che uno stipendio o una pensione vengano distribuiti un solo giorno dopo quelli abituali. Sarebbe l’inizio della fine per San Marino. Sarebbe una rivolta civile che la storia non ricorda e che non ha mai avuto occasione di scrivere. Sarebbe una caccia all’untore,che distruggerebbe ciò che è rimasto della Repubblica: la convivenza. In questo poco tempo rimasto, ed è molto poco, si facciano proposte, anche se più o meno accettabili e non i soliti proclami che non approdano a nulla. Le soluzioni per l’immediato sono lì sul tavolino. L’Università, i Casinò, Sale da Gioco, Gare di Poker, Eventi Sportivi qualificati, Appuntamenti Culturali………. Basta un po’ di fantasia e di buon senso, ma soprattutto coraggio. E basta con i veti a destra e ,manca. E’ la Repubblica che va’ salvata non i Partiti. La politica ormai è stata bocciata ad ogni livello, i politici di questo ultimo decennio , chi più chi meno, chi direttamente chi indirettamente , additati come colpevoli di questa situazione .Ma stiano tranquilli , nonostante le volontà di cambiamento, alle prossime elezioni ancora uno scranno a Palazzo non lo toglierà loro nessuno.
Paolo Forcellini direttore de lo Stradone