Crollo di un muro negli scavi di Pompei. Il danno è stato registrato nei pressi della Casa del Citarista, così denominata perché qui venne rinvenuta una statua di Apollo Citarista, conservata nel Museo di Napoli. Sul posto sono presenti i tecnici della Soprintendenza e i carabinieri. La casa, uno dei monumenti più visitati, ebbe origine dalla fusione di due case nel I sec. a.C. per cui ha due atri e tre peristili con una superfice totale di 2700 m2. La parte più antica è quella inferiore, che si affaccia su via Stabiana, con atrio tuscanico e due peristili aggiunti in sostituzione di case abbattute.
A venir giù è stata una porzione di muro di circa 1,5 mq, pertinente alla parete non affrescata di un cubicolo che affaccia sull’atrio di una domus chiusa al pubblico, nota come la casa del Pressorio di terracotta, posta sulla via dell’Abbondanza al civico 22 (Insula IV) della Regio I. La scoperta – informa una nota della Soprintendenza – è avvenuta nel corso dei sopralluoghi di custodia di questa mattina. Sono in corso i sopralluoghi dei tecnici e dei Carabinieri di Torre Annunziata per le verifiche del caso. La Regio I – si ricorda nella nota – assieme alla Regio II sono le ultime Regiones del sito di Pompei, nelle quali deve avviarsi la messa in sicurezza prevista dal Grande Progetto Pompei.
Gli interventi che interessano la zona sono sospesi a causa di un ricorso al Tar. In tutte le altre Regiones la messa in sicurezza è stata portata a compimento e ha consentito la riapertura di tutte le reti viarie relative, oltre alla restituzione alla fruizione di domus, nella maggior parte dei casi anche restaurate. All’inizio di marzo sarà inaugurata la Regio VII dove sono in corso di rifinitura gli interventi a completamento della messa in sicurezza, e saranno aperte per la prima volta al pubblico le case dell’Orso ferito e di Sirico, quest’ultima oggetto anche di restauro architettonico. Le messe in sicurezza del Grande Progetto Pompei sono lo strumento più efficace di tutela applicata all’intero sito”. Il loro completamento – si sottolinea – con le Regio I e II, permetterà in futuro di evitare il ripetersi di simili episodi.
La casa fu denominata “del Citarista” in seguito al rinvenimento di una statua bronzea di Apollo citarista e che era collocata nel peristilio(oggi nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli insieme a sette grandi quadri). Gli abitanti della casa erano esponenti del ramo di origine servile di una delle più cospique e antiche famiglie di Pompei: quella dei Popidii. Nell’ala sinistra dell’atrio vennero trovati due ritratti in bronzo del padrone di casa e della moglie; un altro ritratto femminile, di marmo, era nel peristilio; i due ritratti maschili di marmo rinvenuti al piano superiore raffigurano probabilmente di Marcello (patrono della colonia) e qualche altro personaggio di rango legato alla casa imperiale. I ritratti dovevano evidenziare il lealismo dei Popidii e i loro legami con la corte.
Animali di bronzo, collocati sull’orlo della vasca di marmo producevano salienti getti d’acqua, tra questi vi era il noto gruppo del cinghiale addentato da due cani da caccia, oltre a un leone galoppante, un cervo in fuga e un serpente (tutti all’Archeologico). Il Corriere del Mezzogiorno