Ponte: parti civili potrebbero chiedere sequestro beni imputati

(ANSA) – GENOVA, 10 OTT – Quasi 200 parti civili, escluso il
Comitato ricordo vittime e le associazioni e sindacati,
potrebbero uscire dal processo se si raggiungesse un accordo con
gli imputati. E’ quanto emerso dalla prima riunione dei legali
di commercianti, sfollati e privati, ammessi al processo per il
crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime). I legali
stanno anche valutando di chiedere, eventualmente il sequestro
conservativo dei beni.
    L’incontro nasce dopo l’uscita di Autostrade e Spea (la
società che si occupava delle manutenzioni) dal processo anche
come responsabili civili. Le due società erano già uscite dopo
il patteggiamento di circa 30 milioni. I legali si vedranno
ancora il prossimo 2 novembre per capire come muoversi. Il
processo riprenderà il prossimo 17 ottobre quando i pubblici
ministeri replicheranno alle questioni preliminari e alle
eccezioni sollevate dalle difese degli imputati.
    Il collegio dei giudici aveva escluso 502 parti civili che
avevano chiesto di partecipare al processo su 720. Ammesso il
Comitato dei parenti che era stato estromesso dal giudice per
l’udienza preliminare. Sono 59 le persone imputate tra ex
dirigenti di Autostrade e Spea e tecnici, ex e attuali dirigenti
del Mit e del provveditorato delle opere pubbliche. Per l’accusa
tutti sapevano delle condizioni del Morandi ma nessuno fece
nulla. (ANSA).
   


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