L’ex ministro Cécile Kyenge non si dà pace dopo che la giunta per le immunità al Senato ha deciso che Roberto Calderoli non la ha insultata. “Quando vedo la Kyenge – disse il leghista vicepresidente del Senato – non posso non pensare a un orango”. La giunta ha deciso che quella frase rientra nell’insindacabilità parlamentare, Calderoli poteva dirlo e lo hanno confermato con il voto a favore i parlamentari di Lega, naturalmente, Autonomie, Ncd, Forza Italia e addirittura del Pd, proprio il partito dell’ex ministro.. “Quando vedo la Kyenge – disse il leghista vicepresidente del Senato – non posso non pensare a un orango”. La giunta ha deciso che quella frase rientra nell’insindacabilità parlamentare, Calderoli poteva dirlo e lo hanno confermato con il voto a favore i parlamentari di Lega, naturalmente, Autonomie, Ncd, Forza Italia e addirittura del Pd, proprio il partito dell’ex ministro.
Dem a corrente alternata – Ed è proprio con i suoi compagni di partito che se la prende la Kyenge in un’intervista su Repubblica: “Se l’abbiano fatto con calcoli elettorali – ha detto – la troverei una cosa ancora più grave”. Insomma per l’ex ministro i piddini si può anche scaricare una delle grandi battaglie di civiltà pur di raccimolare qualche voto in più in aula e dire candidamente che pure loro potrebbero pensare a un orango davanti a una foto del primo ministro nero d’Italia.