Povera Italia, poveri noi!!! – di Dario Manzaroli

In un momento drammatico della storia d’Europa e di caos crescente a livello globale , la qualità delle classi dirigenti, la loro lungimiranza, il loro coraggio di assumere decisioni difficili e cruciali fanno la differenza e costruiscono futuro .

L’Italia, ahinoi, non è semplicemente il paese  più vassallo degli Usa perché ha perso disastrosamente la guerra a cui il fascismo l’ha condotta come alleato del nazismo, perché ha raggiunto faticosamente  la sua unità nazionale solo nel 1860 con la breccia di porta Pia e la fine del  potere temporale dei papi, perché ha ospitato nell’ultimo dopoguerra fino al 1991 (svolta della Bolognina)  il più forte partito comunista d’occidente in un mondo rigorosamente  diviso in sfere d’influenze e quindi impossibilitato di accedere al potere politico ma tacitato con mille intrecci sottobanco che hanno ingessato la società in infiniti corporativismi ,contropoteri  alla  inamovibilità dei governi a guida D.C. .

Tutto questo ha reso fragile la democrazia italiana e lentamente e progressivamente ha  corroso ed imputridito il tessuto politico, economico e sociale del  Paese fino all’esplodere di Tangentopoli ed all’avvento dei populismi tutt’ora imperanti , presenti praticamente in tutti i partiti che, nessuno escluso, si sono mostrati e si mostrano  inconcludenti  ed imprigionati nella loro demagogia ,nel loro ideologismo nella loro distruttività che non è in grado di costruire alcunchè.

Ieri nel Parlamento italiano è andata in onda l’ennesima, tristissima puntata di questa telenovela .

La Presidente del Consiglio dei ministri che governa da tre anni con una classe dirigente a dir poco imbarazzante per la pochezza, che  si barcamena alla meno peggio e tira a campare  come un qualsiasi governo balneare nonostante una solida maggioranza  , che ha fatto infinite inversioni ad U su questioni fondamentali su cui aveva ottenuto l’attuale consenso, e che , come l’asino di Buridano, non sa-non può  scegliere fra l’europeismo che teoricamente detesta essendo una “sovranista ”(che spesso fa rima con fascista) ed il trumpismo (altro sovranista che fa rima con imperialista)che rischia di schiacciarci , con alte probabilità di  finire , appunto come l’asino di Buridano, per morire di fame.

Ieri ,  laeder di una maggioranza unita solo dal potere ma divisa su tutto , ha prodotto e votato  un documentino di aria fritta  che la vedrà oggi al Consiglio Europeo senza un mandato e senza uno straccio di proposta sul riarmo, la difesa comune , l’appoggio all’Ucraina .

La povera Giorgia, che nuova della politica non è essendo sul palcoscenico da 25-30 anni , come suo solito l’ha buttata in caciara per coprire  il parto distocico della maggioranza e sviare l’attenzione della plebe.

Estrapolando alcune frasi del documento di Ventotene scritto  da Altiero  Spinelli ed Enrico Rossi nel 1941 quando erano confinati nell’isola di Ventotene  da quel fascismo  da cui la Giorgia proviene, ha affermato che lei non si riconosce nell’Europa auspicata da Spinelli.

Spinelli auspica una ’Europa democratica e confederata e che la Giorgia non vi si riconosca  mi sembra abbastanza ovvio. Non trovate?

Conferma ancora una volta ed ancora di più l’ideologia e la prassi che hanno guidato lei e tutti gli ex missini in tanti anni dalla fine del fascismo nel 45 ad oggi. La famosa fiamma che brucia perenne sulla tomba del duce e ben presente nel simbolo di Fratelli d’Italia .

Nel frattempo le opposizioni, per non smentirsi nella loro incapacità di costruire una alleanza alternativa, hanno presentato ben cinque mozioni, ovviamente una diversa dall’altra.

Siamo messi così.

Povera Italia  e poveri noi.

Dario Manzaroli