In un momento drammatico della storia d’Europa e di caos crescente a livello globale , la qualità delle classi dirigenti, la loro lungimiranza, il loro coraggio di assumere decisioni difficili e cruciali fanno la differenza e costruiscono futuro .
L’Italia, ahinoi, non è semplicemente il paese più vassallo degli Usa perché ha perso disastrosamente la guerra a cui il fascismo l’ha condotta come alleato del nazismo, perché ha raggiunto faticosamente la sua unità nazionale solo nel 1860 con la breccia di porta Pia e la fine del potere temporale dei papi, perché ha ospitato nell’ultimo dopoguerra fino al 1991 (svolta della Bolognina) il più forte partito comunista d’occidente in un mondo rigorosamente diviso in sfere d’influenze e quindi impossibilitato di accedere al potere politico ma tacitato con mille intrecci sottobanco che hanno ingessato la società in infiniti corporativismi ,contropoteri alla inamovibilità dei governi a guida D.C. .
Tutto questo ha reso fragile la democrazia italiana e lentamente e progressivamente ha corroso ed imputridito il tessuto politico, economico e sociale del Paese fino all’esplodere di Tangentopoli ed all’avvento dei populismi tutt’ora imperanti , presenti praticamente in tutti i partiti che, nessuno escluso, si sono mostrati e si mostrano inconcludenti ed imprigionati nella loro demagogia ,nel loro ideologismo nella loro distruttività che non è in grado di costruire alcunchè.
Ieri nel Parlamento italiano è andata in onda l’ennesima, tristissima puntata di questa telenovela .
La Presidente del Consiglio dei ministri che governa da tre anni con una classe dirigente a dir poco imbarazzante per la pochezza, che si barcamena alla meno peggio e tira a campare come un qualsiasi governo balneare nonostante una solida maggioranza , che ha fatto infinite inversioni ad U su questioni fondamentali su cui aveva ottenuto l’attuale consenso, e che , come l’asino di Buridano, non sa-non può scegliere fra l’europeismo che teoricamente detesta essendo una “sovranista ”(che spesso fa rima con fascista) ed il trumpismo (altro sovranista che fa rima con imperialista)che rischia di schiacciarci , con alte probabilità di finire , appunto come l’asino di Buridano, per morire di fame.
Ieri , laeder di una maggioranza unita solo dal potere ma divisa su tutto , ha prodotto e votato un documentino di aria fritta che la vedrà oggi al Consiglio Europeo senza un mandato e senza uno straccio di proposta sul riarmo, la difesa comune , l’appoggio all’Ucraina .
La povera Giorgia, che nuova della politica non è essendo sul palcoscenico da 25-30 anni , come suo solito l’ha buttata in caciara per coprire il parto distocico della maggioranza e sviare l’attenzione della plebe.
Estrapolando alcune frasi del documento di Ventotene scritto da Altiero Spinelli ed Enrico Rossi nel 1941 quando erano confinati nell’isola di Ventotene da quel fascismo da cui la Giorgia proviene, ha affermato che lei non si riconosce nell’Europa auspicata da Spinelli.
Spinelli auspica una ’Europa democratica e confederata e che la Giorgia non vi si riconosca mi sembra abbastanza ovvio. Non trovate?
Conferma ancora una volta ed ancora di più l’ideologia e la prassi che hanno guidato lei e tutti gli ex missini in tanti anni dalla fine del fascismo nel 45 ad oggi. La famosa fiamma che brucia perenne sulla tomba del duce e ben presente nel simbolo di Fratelli d’Italia .
Nel frattempo le opposizioni, per non smentirsi nella loro incapacità di costruire una alleanza alternativa, hanno presentato ben cinque mozioni, ovviamente una diversa dall’altra.
Siamo messi così.
Povera Italia e poveri noi.
Dario Manzaroli