A San Marino invece tale norma non è presente e per il presidente dell’Abs sarebbe meglio che il Titano non ci pensasse neanche a introdurre una disposizione di questo tipo.
“In Europa – ricorda Daniele Guidi – ci sono state e ci sono numerose banche in difficoltà e tutti gli stati sono intervenuti nel salvataggio, forse proprio l’Italia è quella che è intervenuta meno. Pochi mesi fa – aggiunge – è saltata una importante banca austriaca.
Con la nuova disposizione adesso interverranno le persone fisiche che hanno i conti nelle banche in difficoltà”.
E la situazione sammarinese?
“Il nostro Paese non ha gli stessi mezzi disponibili dagli altri grandi paesi e non fa parte di un sistema di protezione comunitaria, per questo nel recente passato è intervenuto lo Stato attraverso la formula del credito di imposta. In pratica il nostro sistema si è salvato da solo e può salvarsi da solo”.
Anche San Marino dovrebbe adottare un provvedimento simile?
“Mi sembra che sia una norma che preoccupa enormemente tutti. Personalmente non ritengo che sia da adottare”.
E se venisse richiesto nell’ambito del negoziato sull’associazione all’Ue che il Titano sta affrontando?
“Non so se tra quello che ci chiederanno sia inserita anche questa norma, ma non credo che sia uno degli elementi della trattativa. Inoltre per il nostro sistema, non avere il ‘bail in’ è un elemento di attrattiva e di competitività del sistema. Oggi anzi è addirittura un vantaggio sul quale spingerei per fare promozione. Non sarebbe il caso di introdurlo nel nostro sistema”.
Franco Cavalli, La Serenissima