PREPARIAMOCI AD UN AUTUNNO CALDO … di Paolo Forcellini

Riceviamo e pubblichiamo

Godiamoci le ferie in questo ultimo mese estivo, covid permettendo, poiché al rientro, dopo il 3 settembre, festa del Santo Patrono Marino, sicuramente saremo travolti, chi più chi meno, dal tsunami che provocherà la campagna elettorale per il referendum sull’aborto, voluto e sottoscritto da un nutrito numero di cittadini e moralmente sostenuto da diverse forze politiche, con il quale si chiede la depenalizzazione del reato di aborto stesso dal codice penale sammarinese. Una campagna che sarà ulteriore causa di frattura fra i cittadini, di per sé già divisi da diverse problematiche che affliggono la repubblica. Il risultato che uscirà dalle urne potrebbe essere tale da concedere la “licenza” di abortire alle donne sammarinesi senza più incorrere nelle ire della “titanica” giustizia. La campagna referendaria, quasi sicuramente non sarà solo uno scontro sul tema proposto ai cittadini dal referendum, ma diventerà campo di battaglia politica fra quei partiti che si sono sempre dimostrati favorevoli alle richieste abortiste e chi le ha sempre osteggiate. A dire il vero sarà uno contro tutti, sarà una lotta impari ma alla quale anche si sentirà in inferiorità numerica non potrà sottrarsi. Se non direttamente coinvolta, anche la chiesa non potrà fare a meno di scendere a fianco dei movimenti in difesa della vita, anche dopo l’esternazione di Papa Bergoglio sul tema, da sempre in contrasto con le idee e gli obiettivi degli abortisti. Memori dei tanti virologi che si sono alternati con tesi diverse e contradditorie, tanto da screditare l’intera categoria davanti ai telespettatori, sul covid-19 in tutti i canali televisivi italiani, durante la campagna elettorale anche nella nostra RTV potremmo assistere a dibattiti con tanti ospiti che si improvviseranno scienziati di genetica e che cercheranno di convincere i futuri elettori quando un feto può considerarsi un essere vivente o non ancora, stabilendo i tempi in cui abortire non significhi uccidere. Di contro coloro che già vedono il sorgere della vita non appena uno spermatozoo fa capolino in un ovulo. Due modi di affrontare  il problema, diverse le motivazioni per far accettare o respingere il quesito, che non sempre sono scientifiche ma il più delle volte politiche. E a pagare le conseguenze di questo clima di contrapposizione dell’un contro l’altro armato alla fin fine potrebbero essere coloro cui viene preclusa ogni possibilità di nascita, o coloro che invece sono stati fortu….NATI? .

Paolo Forcellini