I percorsi di cura, assistenziali e di prevenzione, erogati dall’Ausl della Romagna tramite servizi di prossimità, in particolare il ruolo, le funzioni e gli obiettivi dell’Infermiere di Famiglia e Comunità, nuovo servizio in fase di attivazione nel territorio comunale, sono stati illustrati ai cittadini di Montefiore Conca in un incontro pubblico svoltosi lunedì sera presso il Teatro di Montefiore, promosso dall’Amministrazione Comunale e dall’Azienda sanitaria.
Il sindaco Filippo Sica ha aperto l’evento evidenziando l’alleanza fra istituzioni e Azienda USL e l’importanza dell’integrazione tra i diversi servizi per garantire un’assistenza sempre più di prossimità e rispondere ai bisogni complessi delle persone in termini fisici, mentali e sociali. In tale ottica, come previsto da questa nuova funzione delle cure territoriali, i territori comunali di Montefiore Conca e Gemmano sono stati unificati per raggiungere un ammontare di circa 3000 abitanti che rappresenta la “cellula” che, in ottemperanza al Decreto Ministeriale 77 del 2022, è assegnata ad un Infermiere di Famiglia e Comunità (“un alleato in più per la tua salute” come viene definito), con base operativa presso l’ambulatorio in via Circonvallazione, 30 a Montefiore Conca dove riceve Cittadine e Cittadini ogni Lunedì dalle 16,30 alle 17,30, oltre che recarsi al loro domicilio e in luoghi o eventi della comunità.
Proprio questo è stato uno degli aspetti sottolineati dal Direttore del Distretto di Riccione, Ardigò Martino, spiegando come lo sviluppo in atto sui servizi legati all’assistenza di prossimità costituisca un autentico cambio di paradigma nel modo di lavorare sul territorio. “La figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità, che opera in modo integrato, competente e vicino alle reali condizioni di vita, è chiamata a seguire i nuovi bisogni – ha dichiarato Martino – quale ulteriore tassello della riorganizzazione sanitaria che punta a portare la salute sempre più vicina alle persone, riducendo le disuguaglianze e migliorando la qualità di vita nel solco di una sanità sempre più a vocazione territoriale. Il benessere e la salute delle persone si costruiscono infatti sul territorio, prima e dopo gli eventi acuti, attraverso interventi domiciliari, educazione sanitaria, presa in carico precoce, continuità assistenziale e supporto a chi non è in grado, da solo, di orientarsi nella complessità dei percorsi di cura. Trattandosi di un nuovo servizio, chiediamo anche ai cittadini di supportarne lo sviluppo e la relazione con la comunità attraverso un percorso partecipativo”.
In quest’ottica l’Infermiere di Famiglia e Comunità, progetto innovativo che rende evidente lo sforzo dell’Ausl Romagna nell’implementazione dei servizi di prossimità ai sensi del Decreto Ministeriale n. 77 del 2022, è una delle figure chiave nel creare progettualità a misura di ogni singolo cittadino con risposte integrate e globali.
Il modello è quello della “medicina d’iniziativa”, finalizzata all’educazione sanitaria, alla promozione della salute fisica, psichica e sociale delle famiglie e dell’intera comunità, come ricordato da Domenico D’Erasmo, Responsabile Assistenziale Dipartimento Cure Primarie e Medicina di Comunità, soffermandosi su obiettivi e funzioni dell’Infermiere di Famiglia e Comunità, “che nasce per intercettare precocemente e prevenire l’insorgenza di problemi di salute, prendendo in carico la comunità e mettendo in rete i diversi professionisti del settore socio-sanitario, così da contribuire allo sviluppo di comunità capaci di prendersi cura dei propri membri”. Le nuove figure sono state appositamente formate per “affiancare all’attività di cura la prevenzione diretta, ad esempio con richiami per l’attività di screening, e un’assistenza domiciliare evoluta, da attuare in accordo con il medico di medicina generale, che rimane centrale, e in contatto costante con la comunità per intercettare i bisogni specifici di ogni territorio, così da fornire un punto di riferimento per il primo livello di bisogno”. E’ stato anche sottolineato il “valore della prossimità dei servizi, del coinvolgimento della comunità e del paziente nella co-gestione della malattia cronica, della diffusione della conoscenza dei servizi offerti per accrescere la possibilità di accesso ai servizi e l’equità dell’assistenza socio-sanitaria”. L’Infermiere di Famiglia e Comunità collabora infatti in concreto con il Medico di medicina generale o il Pediatra di libera scelta alle cure territoriali dei cittadini, prendendo in carico gli utenti a media o bassa complessità assistenziale, sia presso l’ambulatorio sia presso il domicilio dell’utente, favorendo inoltre l’aspetto relazionale, intercettando e valutando i bisogni per garantire una pianificazione assistenziale personalizzata. Una risorsa fondamentale, dunque, per promuovere la salute dei cittadini e rafforzare il legame tra i servizi territoriali e la popolazione, pensata per un’assistenza sempre più di prossimità, anche in fase di prevenzione.
Samuele Ortensi, coordinatore degli Infermieri di Famiglia e Comunità e del Servizio Infermieristico Domiciliare del Distretto di Riccione, ha quindi presentato l’Infermiera di Famiglia e Comunità individuata per prendersi cura dei cittadini nel territorio di Montefiore Conca: si tratta della Dr.ssa Jessica Marini che, in aggiunta agli accessi domiciliari, riceverà in libero accesso ogni Lunedì dalle 16,30 alle 17,30 presso l’ambulatorio in via Circonvallazione, 30 a Montefiore Conca. Le Infermiere di Famiglia e Comunità cui sono assegnati i Cittadini e le Cittadine Il servizio, gratuito, può anche essere attivato da Cittadini e professionisti chiamando il numero telefonico 0541854407 (segreteria h 24), oppure tramite mail scrivendo a ifec.montefiore@auslromagna.it .
Analoga presentazione a Cittadine e Cittadini del Comune di Gemmano si terrà il prossimo martedi 21 ottobre h 18.30 a Gemmano a Palazzo Pillitteri, via Roma, 1.