Alla presenza degli Eccellentissimi Capitani Reggenti, martedì 28 aprile 2009 alle ore 17, 30, nell’Aula Magna dell’Università di San Marino, in occasione del quattrocentesimo anno dell’inaugurazione dell’Antico Convento di Santa Chiara, verrà presentato il libro:
Il Convento di Santa Chiara. Quattro secoli nella realtà sociale economica e culturale della Repubblica di San Marino.
Dopo i saluti del Segretario di Stato Romeo Morri e della Reverendissima Madre Suor Maria Chiara Tonni, ne parleranno il professore Franco Cardini dell’Università di Firenze, il professore Ivo Biagianti dell’Università di Siena-Arezzo, la dottoressa Maria Antonietta Bonelli e l’architetto Leo Marino Morganti.
L’opera, edita da AIEP Editore, si compone di quattro sezioni. Dopo un breve inquadramento storico della San Marino del cinquecento (epoca in cui si decise di edificare il nuovo Convento), è riproposta, in forma anastatica, assieme ad altre trascrizioni di documenti provenienti dall’archivio delle Monache (fra cui l’indice di tutte le carte in esso conservate), la cronaca secentesca della fondazione resa in bella calligrafia da suor Maria Amante Morri. La terza parte del volume è, invece, dedicata all’iconografia storica, laddove sarà possibile vedere immagini, molte delle quali inedite, della vita che si conduceva, a fine ottocento, dietro le mura di clausura. Uscite le Monache, nel 1971, iniziarono i primi rilievi e servizi fotografici sull’edificio, il libro propone una serie molto nutrita di altre immagini che descrivono l’architettura, i percorsi e gli ambienti privi di una presenza e in attesa di nuovi utilizzi. Il volume si chiude con una “miscellanea” che raccoglie gli studi ed i progetti che, dal 1971 sino all’apertura del Museo dell’Emigrante e dell’Università, vennero proposti al fine di dare una destinazione prestigiosa al più importante e significativo monumento architettonico del nostro Paese.
Il libro dedicato al Convento di Santa Chiara a San Marino celebra il quattrocentenario della sua inaugurazione che, come racconta la Cronaca dell’epoca, avvenne nei giorni di lunedì 27 e martedì 28 aprile 1609. La ragione per cui i Curatori, l’Editore e le Reverendissime Madri di Santa Chiara hanno voluto pubblicare l’opera proprio martedì 28 aprile 2009 risiedono in quella data fatidica del 1609.
La Reggenza Meloni – Benedettini, che ha seguito, passo passo, la realizzazione dell’opera, sino alla presentazione dello specimen, avvenuta il 26 marzo u.s., ha desiderato fortemente fare ricadere la pubblicazione nel giorno esatto in cui, quattrocento anni prima, dodici monache, in un tripudio di popolo, prendevano Veste nella Chiesa del nuovo Convento.
Quale incipit del volume, l’introduzione del professore Franco Cardini offre un quadro intenso della storia delle Clarisse, ad iniziare dalla fondatrice dell’ordine, quella Chiara che, con Francesco, seppe creare i presupposti per un profondo rinnovamento religioso nel mondo cristiano del XIII secolo.
Nel secondo capitolo (che costituisce il cuore del volume) è proposta la copia anastatica del primo quaderno delle Cronache, con, a fronte, la trascrizione, in bella calligrafia, di Suor Maria Amante Morri. Gia nel 1909 e nel 1930 vide la luce un sunto di detta Cronaca per opera di un ignoto trascrittore che ne traeva i contenuti dall’originale (V. Bibliografia).
Le Monache non si limitarono a riprodurre la Cronaca coeva della fondazione, laddove è narrata, in tutta la sua estensione e drammaticità, anche la vicenda di Vincenza Lunardini, la massima benefattrice del Convento che, con una dote di 3.500 scudi, ne consentì il completamento delle parti secentesche, bensì, nel 1949, vollero ripercorrere anche la storia dell’Educandato dalla prima meta del XVII secolo sino agli anni cinquanta del secolo XX. Questi, ed altri preziosi documenti, sono proposti nel libro assieme all’indice dell’Archivio, che, per necessità, vi compare in forma stampata.
Al capitolo è associata la nota introduttiva del professore Ivo Biagianti, già estensore di un approfondito studio sulla “presenza delle clarisse a San Marino”, pubblicato nel 1996. Ci piace qui sottolineare l’importanza dell’introduzione del professor Biagianti, che pone in relazione le fonti documentarie originali con la storia del Convento e del Paese, in un periodo cruciale, allorquando si iniziò a celebrare San Marino, nell’ambito della pubblicistica internazionale, da parte di una schiera sempre più nutrita di eruditi, giornalisti, scrittori, viaggiatori, che crearono il “mito della Repubblica” di cui il Carducci enfatizzerà, nel famoso discorso sulla “Libertà Perpetua”, fasti e lodi.