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(ANSA) – ROMA, 09 FEB – “Santoriello è un collega di
altissimo valore professionale, unanimemente riconosciuto. Nel
video ha preso il sopravvento l’essere tifoso, un gergo che può
animare la tifoseria. Posso capire che la sovrapposizione della
figura del tifoso e del magistrato possa creare disorientamento
e sorpresa, lo capisco, ma a freddo penso si possa convenire che
un lessico del genere non abbia niente a che vedere e che non
inquini con lo svolgimento della professione.” Così, dai
microfoni di Radio Sportiva, il presidente dell’Associazione
Nazionale Magistrati (ANM), Giuseppe Santalucia, interviene sul
caso suscitato dalle parole del pm della procura della
Repubblica di Torino che ha indagato più volte sul club
bianconero fino alla recente ‘Inchiesta Prisma’.
“Capisco che il ministro Abodi abbia recepito male le colorite
esternazioni del collega – dice ancora il presidente dell’ANM –
e valuterà approfondimenti davanti agli organi istituzionalmente
preposti. Credo che la questione vada fortemente ridimensionata.
Mi sembra che stia montando un caso per una vicenda banale, si
tratta di riportare il tutto all’interno di uno scambio di
battute tra tifosi”. “Santoriello è un pubblico ministero e non
è ricusabile perché ha un ruolo di parte -. sottolinea
Santalucia -, credo non ci sia nessun tipo di interferenza con
un’inchiesta che è un lavoro di squadra e non di singolo. La
passione calcistica non compromette il lavoro di un intero pool.
La vicenda giudiziaria è importante e la ritengo al riparo da
ogni interferenza indebita”.
Ma il processo rischia uno spostamento di sede? “Mi
sembrerebbe eccessivo. Quando si parla di calcio si eccede –
risponde -, da non tifoso assisto e non comprendo quello che
anima i tifosi, il linguaggio andrebbe sempre calibrato e essere
sobrio”. (ANSA).
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