Presidente Bcsm, Capicchioni assicura: “Wafik Grais, Figura di alto livello”

Morini. CapicchioniDomani si aprira? la settimana decisiva per la nomina del nuovo presidente di Banca centrale. Come indicato venerdi? dal governo dopo la seduta della Commissione Finanze, il nome che giovedi? pomeriggio verra? presentato per la votazione finale in Consiglio Grande e Generale e? quello di Wafik Grais, banchiere svizzero-egiziano per lungo tempo operativo all’interno della Banca Mondiale, con il ruolo di Senior Advisor. Annovera inoltre esperienza in qualita? di direttore del gruppo Finanza per il Medio Oriente e la Regione del Nord Africa e Responsabile del Settore Europa e della Regione dell’Asia Centrale sempre per la Banca Mondiale.

Il segretario di Stato per le Finanze Gian Carlo Capicchioni in Commissione Finanze ha spiegato come l’esecutivo e? arrivato a questo nome. “Abbiamo svolto incontri – ha detto – a partire da settembre con le forze politiche di maggioranza e opposizione, oltre ai Segretari di Stato. Abbiamo convenuto di andare a emettere un bando di selezione internazionale per il reclutamento.

Il bando e? partito ai primi di ottobre. C’e? stato un ottimo riscontro da parte di professionisti del settore. Sono pervenute 47 domande. Suqueste e? stata fatta una prima selezione di carattere oggettivo, per verificare se i curricula corrispondevano ai requisiti del bando. Da questo esame oggettivo dei curriculum si e? ridotto il numero da 47 a 16 soggetti” con una “scrematura in maniera anonima.

Ai candidati – ha spiegato Capicchioni – era stato attribuito un numero, quindi sono stati esaminati sulla base del numero, cosi? sono da non essere identifica- ti”. I 16 rimasti sono stati quindi esaminati dal Congresso “sulla base di quello che ci si era detto negli incontri”. Dalla selezione sono usciti sette nomi, tutti con “curriculum di rispetto”, che sono stati incontrati dal governo in due giornate.

“L’esame, cioe? le audizioni, anzi i colloqui – ha detto ancora Capicchioni – sono avvenuti con 10 domande preparate che riguardavano soprattutto il nostro sistema bancario. Quindi a tutti i candidati sono state fatte le stesse domande, per avere una valutazione piu? concreta e diretta”. Il Congresso ha scelto quindi quattro nomi anche se poi alle forze politiche nei giorni scorsi sono stati presentati soltanto tre curricula. Questo perche?, spiega Capicchioni, il quarto, proprio Wafik Grais, pur avendo “un curriculum di tutto rispetto” ha “poca dimestichezza con la lingua italiana.  La legge, la comprende, ha pero? difficolta? a capire discorsi complessi e parlare”.

Sono poi arrivate due defezioni inaspettate. La prima e? stata quella “per motivi personali” di Marcello Mentini, attuale dirigente nel gruppo Intesa San Paolo, giunta “poche ore dopo la comunicazione di ingresso nella short-list”.

Quindi giovedi?, alla vigilia della discussione in Commissione, e? arrivato il ritiro anche di Riccardo Ercoli, senior economist con esperienza ventennale nelle massime istituzioni internazionali, come Fondo Monetario Internazionale e Commissione. “La motivazione – ha spiegato il segretario – e? una incompatibilita? istituzionale, perche? il soggetto e? funzionario pubblico in Italia. La normativa in Italia, per questo ruolo, prevede che se avesse assunto l’incarico di presidente di Banca Centrale, avrebbe dovuto dare le dimissioni e non avrebbe potuto prendere un’aspettativa. Il candidato ha scelto di continuare il suo rap- porto professionale nel Paese di residenza”.

A questo punto sul tavolo e? rimasto solo il nominativo di Gianfranco Antonio Vento, professore di economia dell’Universita? Marconi di Roma ed e? a questo punto che il governo ha pensato di inserire ufficialmente tra i papabili anche Grais.

Al termine della Commissione i gruppi consiliari di opposizione hanno presentato un ordine del giorno affinche? il Congresso di Stato effettuasse una nuova selezione tra i sette “semi finalisti” ascoltati a dicembre. Una proposta bocciata con otto voti contrari e cinque a favore.

Chiusa quindi almeno teoricamente la partita per il presidente, si apre ora quella per il nuovo direttore generale di via del Voltone. Stando alle norme si tratta di una nomina che spetta al Consiglio direttivo della banca e che il Consiglio deve solo ratificare. Nei corridoi di Palazzo si dice pero? che il posto potrebbe essere affidato al secondo arrivato, il professor Vento. Una ipotesi che il Aula il consigliere del Psd Andrea Belluzzi ha respinto, auspicando che i profili per la nomina del direttore siano tracciati “una volta indicato il presidente, sulla base della sua visione”.

Davide Giardi, La Tribuna