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(ANSA) – PERUGIA, 13 GEN – Gino Sirci presidente della Sir di
pallavolo campione del mondo per club e reduce da 26 successi di
fila, sogna ancora tante vittorie e trofei, perché alla base c’è
la logica dell’imprenditore: “oggi devi produrre, conquistare,
vendere. E devi farlo anche domani”. Un concetto illustrato in
uno degli appuntamenti di “Incontri e dialoghi al Santa
Giuliana”, che si svolge alla sede della Scuola di lingue estere
dell’Esercito.
“Siamo arrivati a un titolo mondiale per la nostra continuità,
e vogliamo continuare a essere primi. Ma non dobbiamo pensare di
essere mostri, lo sport è pieno di insidie. Serve governare la
squadra e stare con i piedi per terra” ha detto ancora Sirci.
Che ha ripercorso la sua ascesa nel volley mondiale. Un percorso
iniziato 20 anni fa a Bastia Umbra e arrivato fino al Brasile
dove Perugia ha vinto il Mondiale per Club. “Non me l’aspettavo,
per noi è una tappa”, ha detto. “Siamo arrivati a Perugia in
punta di piedi” ha ricordato. “La Sir, fondata nel 1979 – ha
aggiunto -, tira fuori 2,4 milioni a stagione dai propri utili.
Se dai il buon esempio, trovi chi ti segue”. Perugia è così
diventata modello per la rete di sponsor, oltre 100, che hanno
sposato il progetto-Sir. Con le risorse sono arrivati giocatori
e trofei per Sirci, che con la sua azienda da oltre 70 milioni
di fatturato. “La pallavolo – ha sottolineato – costa, ma fa
divertire. Ci sono le famiglie, nei palazzetti si fanno foto e
si scambiano abbracci, si vede gente sorridere. Il calcio gode
di ben altri contratti, e se questo deve essere lo sport di
provincia, dico viva la provincia”.
La Sir, che riempie i palazzetti d’Italia, ha dato prova di
essere diventata la star del momento. Ha già due titoli in
bacheca e punta a Coppa Italia, scudetto e Champions. “Il numero
di vittorie fin qui ottenute non sia il pensiero principale – è
l’invito del presidente -, alla fine conta appendere gli
stendardi al palazzetto”. (ANSA).
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