Preti pedofili, il Papa vede le vittime «Basta silenzi: punirò i responsabili»

papa-bergoglio3-223981NEL SUO grande abbraccio all’America, papa Francesco li ha lasciati per ultimi, nel giorno della famiglia e del commiato da Filadelfia. Ma ha voluto comunque incoraggiarli: «Tutti i responsabili saranno puniti. Provo dolore e vergogna. Questi crimini non possono essere mantenuti in segreto. Vi prego rimanete nella Chiesa, voi siete degli eroi». Agli uomini e alle donne vittime degli abusi sessuali da parte del clero il Pontefice si è riferito, parlando ai vescovi presenti all’incontro mondiale delle famiglie. Lo ha fatto usando parole durissime contro i preti, che per anni hanno abusato di loro e contro gli stessi vescovi che a lungo hanno coperto o negato le violenze e gli scandali. In tema di famiglia, invece, la Chiesa dovrebbe cambiare atteggiamento: «La stima e la gratitudine devono prevalere sul lamento, nonostante tutti gli ostacoli che abbiamo di fronte». In precedenza Bergoglio aveva ricevuto a sorpresa una rappresentanza delle vittime dei preti pedofili, per più di un’ora, nel seminario di San Carlo Borromeo dove alloggiava a Filadelfia.

A TRENTA chilometri dalla città la visita al carcere di Curran-Fromhold è diventata per papa Francesco la ‘stazione finale’ della sua lunga maratona negli Stati Uniti, conclusasi con la celebrazione di una messa nel centro di Filadelfia alla quale hanno assistito due milioni di persone arrivate da ogni parte degli States.
Abbracciando dietro le sbarre uomini e donne condannati per reati orribili, Francesco ha ricordato che a volte è penoso accorgersi di come i «sistemi carcerari non cercano di curare le piaghe, guarire le ferite e generare nuove opportunità». Ha ricordato anche che tutti devono avere una speranza di cambiamento o di riscatto per la loro esistenza, la possibilità di essere rieducati e di redimersi.
Il Pontefice ha parlato da una massiccia sedia di legno che gli stessi prigionieri avevano costruito e che alla fine si è portato in Vaticano come ricordo della visita, la prima di un Papa in un penitenziario americano.

NELLA GRANDE festa di sabato sera, piena di canti e fuochi artificiali, aveva rivolto ai vescovi un altro messaggio indirizzato alle famiglie e al loro futuro. «Senza la famiglia anche la Chiesa non esisterebbe – ha sottolineato –, non potrebbe essere quello che deve essere, ossia segno e strumento dell’unità del genere umano. Tempo fa vivevamo in un contesto sociale in cui le affinità dell’istituzione civile e del sacramento cristiano erano corpose e condivise: erano tra loro connesse e si sostenevano a vicenda. Ora non è più così».
Ci sono tanti giovani che «rimandano il matrimonio in attese delle condizioni di benessere ideali. Intanto la vita si consuma senza sapore».

IL RESTO DEL CARLINO