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E’ cominciato a palazzo Chigi l’incontro di una delegazione del governo con i gestori dei carburanti rappresentanti di Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio sull’incremento dei prezzi di benzina e gasolio dopo la proclamazione di una serrata per il 25 e 26 gennaio prossimi contro le misure contenute nel decreto sulla Trasparenza dei prezzi dei carburanti. Ieri il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Alfredo Mantovano, aveva annunciato la convocazione spiegando che serve per “ascoltare le loro ragioni e confrontarle con le misure che il governo intende adottare e ha adottato”. Oltre a Mantovano all’incontro partecipano i ministri proponenti del decreto legge che riguarda il settore, cioè Adolfo Urso per il dicastero delle Imprese e del made in Italy e Giancarlo Giorgetti per l’Economia e Finanza.
Tensione tra il governo e i benzinai, che annunciano due giorni di sciopero – dalle 19.00 del 24 gennaio alle 07.00 del 27 gennaio – contro quella che definiscono ‘ondata di fango’ contro i gestori delle pompe di benzina e per ‘ristabilire la verità’. Fazzolari: ‘I nostri sono provvedimenti contro i fenomeni speculativi’. Il ministro dell’Economia Giorgetti ha precisato che in presenza di consistenti aumenti il governo valuterà la riduzione delle accise utilizzando la maggiore Iva incassata.
Le accise per ora non scendono. Ma il governo è pronto ad intervenire quando ci saranno maggiori incassi dall’Iva, annuncia la premier Giorgia Meloni cercando di placare la tensione salita alle stelle dopo le misure decise dall’esecutivo contro i rincari. Gli interventi non vanno giù ai gestori che scelgono la strada dello scontro aperto: vanno all’attacco contro l’ “ondata di fango”, lamentano, gettata sulla categoria e proclamano due giornate di sciopero a fine mese. Il governo difende le scelte fatte con il decreto sulla trasparenza dei prezzi, ma è costretto a correre ai ripari, convocando per domani un incontro con il settore. Appuntamento su cui si spende in prima persona la stessa premier: “Durante l’incontro con la categoria e dirò loro che non c’è nessuna volontà di fare scaricabarile”, dice intervenendo in serata al Tg1. “Tutti i nostri interventi sono per calmierare l’inflazione”, aggiunge quasi contemporaneamente al Tg5, e sulla benzina assicura: “Quello che che lo Stato incassa in più di Iva verrà utilizzato per abbassare il prezzo”.
Al momento nel decreto non è previsto alcun intervento, scandiscono fonti dell’esecutivo, dopo le parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti su un possibile taglio nel caso di aumento dei prezzi. Ma il cdm interviene “aggiustando” una norma che già esiste e consente di ridurre le accise se il prezzo supera almeno il 2% del valore indicato nel Def: in caso di aumento del prezzo del greggio e quindi dell’Iva in un quadrimestre di riferimento, il maggiore introito incassato in termini di imposta dallo Stato potrà essere utilizzato per finanziare riduzioni del prezzo finale alla pompa. In cdm sono state inoltre approvate alcune modifiche al decreto varato appena due giorni fa sulla trasparenza, garantendo che i buoni benzina saranno esentasse fino a fine anno.
Ora l’osservato speciale del governo sono i prezzi: l’esecutivo “monitorerà attentamente” il livello non solo della benzina, ma anche dei beni di largo consumo, spiega Giorgetti. Solo a valle del monitoraggio si valuteranno ulteriori iniziative. E comunque oggi, puntualizza, i prezzi sono sui livelli di agosto 2022, lontano dai picchi (sopra i 2 euro) toccati quando il governo Draghi decise gli sconti. Nel frattempo si attende ancora di vedere nero su bianco il decreto su cui, secondo quanto si apprende, sarebbero sorti dubbi sull’idea di fissare un tetto per i prezzi applicati nelle autostrade.
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