L’esercito ucraino è pronto per una controffensiva che sarà lanciata entro il 15 maggio. Lo sostiene il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, in un’intervista video con il giornalista Semyon Pegov citata dalla Tass. “L’esercito ucraino è pronto per la controffensiva. È stato ostacolato dal maltempo e, forse, da alcuni problemi interni che ha dovuto risolvere”, ha detto Prigozhin. “Forse ci daranno un po’ di riposo il 9 maggio, ma l’offensiva inizierà al 100% prima del 15 maggio” ha concluso.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intanto ha invitato i partner occidentali a prendere la decisione di fornire all’Ucraina i caccia F-16, sottolineando però che la mancanza di velivoli moderni non influirà sull’inizio della controffensiva: “Ad essere onesti, sarebbe molto utile (avere gli F-16). Siamo consapevoli che non ritarderemo più di tanto, quindi inizieremo la controffensiva anche prima di avere gli F-16 o altri aerei. Inizieremo e andremo avanti”. Lo ha detto in un’intervista con i rappresentanti dei media finlandesi, svedesi, danesi e norvegesi, come riporta Ukrinform.
La controffensiva che le forze armate ucraine stanno programmando per liberare i territori occupati dalla Russia prevede anche la liberazione della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, ha detto Zelensky. “Vogliamo salvare il maggior numero possibile di vite, quindi il numero di armi è importante”, ha detto. Secondo Zelensky, le truppe russe perdono ogni giorno motivazione e al tempo stesso temono le conseguenze della loro ritirata.
Sebbene Zelensky non abbia voluto rivelare alcun dettaglio o calendario per il contrattacco, si ritiene che sia previsto per la tarda primavera o l’inizio dell’estate. Nonostante le sue speranze di successo, ha anche avvertito che la guerra potrebbe continuare per anni o addirittura decenni. “Per gli altri Paesi è più conveniente sostenere l’Ucraina ora piuttosto che aumentare i rischi di una terza guerra mondiale”, ha dichiarato Zelensky nell’intervista.
Un tank di carburante è in fiamme nella città di Sebastopoli in Crimea a seguito ieri notte di un probabile attacco di un drone. Lo afferma il governatore della provincia annessa alla Russia, Mikhail Razvozhayev, scrive Kyiv Independent. “Un tank di carburante è in fiamme, secondo le prime informazioni l’incendio è stato causato da un drone”, ha detto il governatore, riferisce la Tass. Secondo Razvozhayev, le fiamme si sono estese a un’area di 1.000 metri quadrati e sui social sono iniziate a circolare foto e video di quello che sembra essere l’intero deposito petrolifero e di un’enorme nuvola nera di fumo sopra la città. L’incendio non rappresenta un rischio per le strutture civili della città sul Mar Nero poiché ha interessato solo i locali del porto, ha precisato poi il portavoce di Razvozhayev. Il governatore di Sebastopoli ha poi detto che nessuno è rimasto ferito nell’incidente e non è prevista nemmeno l’evacuazione dei residenti dei quartieri adiacenti. Ben 18 squadre antincendio stanno attualmente lavorando per spegnere l’incendio.

“La Wagner potrebbe presto cessare di esistere”. Lo ha detto il fondatore della milizia privata russa, Yevgeny Prigozhin, in un video pubblicato su Telegram dal blogger di guerra russo Semyon Pegov e ripreso da vari media internazionali. Nel corso della guerra in Ucraina, Prigozhin ha a più riprese criticato il modo in cui Mosca sta conducendo le operazioni militari, accusando i vertici dell’esercito russo di tradimento per il mancato sostegno ai suoi uomini, attualmente alla guida della campagna di conquista di Bakhmut. Non è chiaro quanto ora Prigozhin stesse parlando seriamente e la Wagner al momento non ha rilasciato commenti.
“Allo stato attuale – ha affermato Prigozhin -, stiamo arrivando al punto che la Wagner cesserà di esistere. E accadrà a breve. Diventeremo storia, ma non mi preoccupo per questo, sono cose che possono accadere”, ha detto. Il blogger di guerra russo Pegov ha poi pubblicato la clip sul suo canale Telegram. Prigozhin, noto per il suo stile combattivo e il suo senso dell’ironia, giovedì ha affermato che stava scherzando quando ha detto che le sue forze avrebbero smesso di bombardare Bakhmut per permettere alle forze ucraine di mostrare la città ai giornalisti americani in visita.
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