Con queste cartoline migliaia di uomini e donne chiedono pari diritti e pari dignità e si rivolgono a Lei per segnalare lo stato di precarietà fiscale che oramai da anni sono sottoposti”. E’ un passo della lettera che accompagna le prime 1.500 cartoline spedite al Presidente Napolitano.
E’ in peno svolgimento la campagna di sensibilizzazione “Pari diritti e pari dignità per i lavoratori frontalieri” promossa dal CSIR, il consiglio sindacale interregionale San Marino, Emilia Romagna e Marche .
Sono migliaia di cartoline-appello distribuite in questi giorni in Repubblica e questa mattina un pacco con 1.500 firme è stato spedito al Quirinale.
“Conoscendo la Sua sensibilità sociale e la Sua attenzione ai problemi del lavoro, il Consiglio Sindacale Interregionale San Marino-Emilia Romagna-Marche ha deciso di rivolgersi a Lei attraverso questa cartolina-appello per testimoniare il disagio e la preoccupazione dei lavoratori frontalieri occupati a San Marino”, così scrive il presidente del CSIR Luca Montanari, nella lettera allegata alla prima ondata di cartoline.
Disagio e preoccupazione “per la mancata proroga della franchigia in scadenza quest’anno e per un nuovo prelievo fiscale deciso dal Governo sammarinese in base della provenienza anagrafica dei lavoratori”.
Nella missiva, Montanari ricorda che il Consiglio Sindacale Interregionale da tempo è impegnato con le istituzioni locali e nazionali per regolare il trattamento fiscale dei lavoratori frontalieri attraverso una legge ordinaria, soluzione peraltro prevista dalla convenzione bilaterale fra i due Stati sottoscritta nel 2002 ma non ancora ratificata. “Il perdurare di questo stallo diplomatico – scrive il presidente del CSIR – sta provocando nella Repubblica di San Marino una progressiva paralisi dell’economia, con pesanti contraccolpi anche sui territori delle due regioni confinanti”.
La lettera si chiude con l’appello che sta al centro della campagna: “Chiediamo il Suo intervento al fine di far ripartire il dialogo fra i due i due Paesi al fine di normalizzare i rapporti bilaterali e per sollecitare il Parlamento italiano affinché introduca in una legge ordinaria il trattamento fiscale dei redditi da lavoro frontaliero”.